L’Italia "ha fatto un passo avanti importante dicendo di non essere più ostile, con l’attuale governo, a una forma di tassazione sulle transazioni finanziarie" e "di fronte alla richiesta di procedere eventualmente a queste decisione in un ambito di cooperazione rafforzata, cioè non a 27 ma per esempio a livello di eurozona, potrebbe prendere in considerazione questa richiesta ma solo se" questa prevedesse "altri aspetti come la politica finanziaria di gestione del mercato dei titoli sovrani". Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Monti a Bruxelles alla vigilia del vertice Ue.
Un grido d'allarme si alza da Madrid in vista del vertice europeo che inizierà domani. Il premier Mariano Rajoy ha detto chiaramente che la Spagna non potrà continuare "a finanziarsi sul lungo periodo" ai tassi attuali visto il livello drammatico raggiunto dallo spread tra i Bund e i titoli di Stato spagnoli. Proprio oggi, la banca centrale del paese ha, infatti, paventato un aggravamento della recessione economica nel secondo trimestre dopo il meno 0,3% registrato dal pil nei primi tre mesi dell'anno.
La cancelliera tedesca Angela Merkel non ha alcun dubbio. Saranno lacrime e sangue. Altro che le lamentele di Rajoy. "Non esistono soluzioni facili e rapide per uscire dalla crisi del debito", ha detto la Merkel parlando al Bundestag. "I fondi europei vanno usato per aumentare la competitività, mentre l’Europa ha bisogno di nuovi incentivi per aiutare i giovani disoccupati", ha spiegato la cancelliera tedesca ricordando che le riforme strutturali "devono essere al centro delle iniziative europee per la crescita". Mentre la Merkel continua sulla linea del rigore osteggiando l'introduzione degli eurobond e contrastando la condivisione del debito, nell'Eurozona si fa strada un fronte disposto a contrastare la Germania. Il rischio che il contagio contamini altri Paesi dell'Unione europea si fa sempre più concreto: dopo aver portato la Grecia sull'orlo del fallimento, adesso la speculazione rischia di mettere in ginocchio pure la Spagna. Rivolgendosi ai deputati iberici, infatti, Rajoy ha fatto sapere che "è molto difficile finanziarsi oggi e sarà ancora peggio se non inviamo un chiaro segnale, che prendiamo sul serio" il risanamento delle finanze pubbliche e la riduzione del deficit.
Questa mattina i tassi retributivi sui Bonos decennali spagnoli segnano modesti calmieramenti dopo due sedute di rincari, portandosi al 6,86%. "Su queste emissioni i rendimenti sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo - spiega un alnalista - se questo cala a seguito di vendite i tassi risultano aumentati, e viceversa. Lo spread tra i Bonos e i Bund tedeschi si lima a 532 punti base. "Significa che i titoli spagnoli devono offrire un rendimento di 5,32 punti percentuali in più rispetto ai tedeschi come maggiorazione sul premio di rischio".
"Dobbiamo approfondire l’Europa economica e monetaria,
domani politica" ha detto il presidente francese Francois Hollande ricevendo Angela Merkel all’Eliseo. "Abbiamo bisogno di più Europa, un’Europa i cui membri si aiutino fra loro", ha detto la Cancelliera.
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