Finecobank ha chiuso il primo semestre 2021 con un utile netto di 184,6 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, che era stato il miglior risultato di sempre, nonostante i maggiori contributi sistemici (-7,7 milioni rispetto a -0,9 milioni nel primo semestre 2020). I ricavi sono saliti del 3% a 403,5 milioni, trainati dall'investing (+22,7%) grazie al crescente contributo di Fineco Asset Management, alla crescita dei volumi del risparmio gestito e ai maggiori margini netti sul gestito. Le commissioni nette al 30 giugno 2021 ammontano a 214,3 milioni (+10,2%). I costi operativi dei primi sei mesi del 2021 sono pari a 126,1 milioni, in aumento del 7,7% principalmente a causa dei minori costi registrati nel primo semestre 2020 in seguito al lockdown.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre - dice Alessandro Foti, numero uno del gruppo, che confermano un punto di svolta per la Banca e la sua capacità di crescere in tutti i contesti di mercato». E per Foti ora tocca alla Germania: «Tre anni fa siamo entrati nel Regno Unito, dove abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti. Utilizzeremo il nostro know how per espanderci sui mercati esteri e prevediamo di entrare in Germania entro seconda metà 2022».
Ma la crescita rimarrà organica: «Non siamo interessati a essere un polo aggregante - ha detto Foti -. La nostra crescita organica è così forte che preferiamo concentrarci su questa. L'elemento che da sempre caratterizza Fineco è l'innovazione: la capacità di guardare avanti».
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