Con più di 1.500 tra buyer, operatori dell'horeca e Gdo accreditati, 230 aziende italiane presenti, cinque collettive regionali (Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sardegna e Veneto e Umbria rappresentate istituzionalmente) e 1.650 etichette in degustazione, domenica 20 ottobre si è inaugurata la prima edizione di «Vinitaly.Usa», a Chicago con il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (in foto), il Governatore dell'Illinois J.B. Pritzker, il presidente di Agenzia Ice, Matteo Zoppas, il presidente della Fiera di Verona, Federico Bricolo, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, i presidenti delle organizzazioni agricole e del vino Coldiretti, Confagricoltura, Unione Italiana Vini, Agivi e Federvini.
«Con Vinitaly negli Usa rispondiamo alla richiesta di qualità che hanno i consumatori di tutto il mondo e che l'Italia può offrire - ha detto Lollobrigida -. Ovviamente, non basta avere dei prodotti eccezionali ma bisogna saperli promuovere e questa iniziativa con i tanti buyer presenti possiamo già dire che è una sfida vinta, tanto che anche i francesi hanno chiesto di partecipare. L'Italia apre nuove strade e anche gli altri, che prima erano considerati quelli che dettavano la linea, ora vorrebbero accodarsi a noi in una proposta al mercato che offre qualità».
Il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, in un video messaggio, ha sottolineato che, dall'inizio del suo mandato, ha avviato «una intensa azione di diplomazia della crescita per favorire l'export e il vino ha un ruolo
di primo piano in questo impegno. Iniziative come Vinitaly.Usa - ha concluso Tajani - sono esempi - sono esempi virtuosi di partenariato tra pubblico e privato ed eccezionali strumenti di promozione del nostro saper fare».
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