Mps, anche Serra schierato sull'Ops

Il voto a favore del finanziere

Mps, anche Serra schierato sull'Ops
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Nuovo endorsement a sostegno delle nozze tra Mps e Mediobanca. Davide Serra, fondatore e amministratore delegato del fondo Algebris, in qualità di azionista della banca senese ha deciso di supportare l'operazione annunciata due mesi fa da Siena. «Ci sembra corretta e intelligente, i numeri parlano chiaro», ha affermato ieri l'investitore intervenendo a margine del convegno annuale di Aifi, facendo capire che il prossimo 17 aprile, quando è prevista l'assemblea di Mps per deliberare il via libera all'aumento di capitale a servizio dell'Ops su Piazzetta Cuccia, il suo voto sarà a favore.

Non è mancata una nota polemica sull'indicazione arrivata dal proxy advisor Iss, che ha invitato a votare no. «In 18 anni non abbiamo mai votato seguendo una proxy - ha tuonato Serra -. Non hanno mai visto l'azienda e non sanno di cosa parlano». Sull'indicazione arrivata da Iss si è mossa anche lo stesso istituto senese guidato da Luigi Lovaglio inviando una lettera ai soci in cui esprime «rispettoso dissenso» nei confronti della raccomandazione, ma ritenendo l'analisi di Iss «inaccurata e incompleta, il che potrebbe essere fuorviante per i nostri azionisti».

In particolare, il Monte è sorpreso che Iss ponga alla base della propria raccomandazione di voto l'assenza di due diligence. «Le offerte pubbliche di acquisto e/o scambio convenzionali non sollecitate, per definizione, non prevedono alcuna attività di due diligence sulla target», scrive Mps.

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