Mark Zuckerberg chiede «pazienza» ma Wall Street gli gira le spalle. Di fronte a una trimestrale con utili dimezzati e ricavi in calo i titoli Meta affondano, arrivando a perdere il 25% e bruciando 80 miliardi di dollari valore in una sola seduta. Un tonfo che si aggiunge al crollo del 61% dall'inizio dell'anno, con il quale il colosso ha visto andare in fumo oltre 660 miliardi di capitalizzazione scivolando fuori dalle venti maggiori società americane. L'utile netto di Meta nel terzo trimestre è sceso del 52% a 4,4 miliardi, sotto le attese degli analisti. I ricavi sono calati del 4% a 27,71 miliardi, la velocità più bassa da quando è sbarcata in Borsa nel 2012. Per il trimestre in corso la società stima ricavi per 30-32 miliardi, mentre per il 2022 le spese totali dovrebbero attestarsi fra gli 85 e gli 87 miliardi, per poi salire a quota 96-101 miliardi il prossimo anno. Cifre che spaventano gli investitori, soprattutto a fronte del rallentamento della crescita.
Meta, ammette Zuckerberg, si trova ad affrontare «sfide sui ricavi nel breve termine» ma i «fondamentali ci sono per un ritorno a una più forte crescita. Apprezzo la pazienza e ritengo che chi è paziente e investe su di noi sarà alla fine ricompensato». L'ad quindi non molla sul metaverso, anzi raddoppia la sua scommessa: «stiamo facendo un lavoro che sarà di importanza storica». Le sue parole però non bastano a rassicurare di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto da parte di TikTok. I risultati deludenti di Meta arrivano nel mezzo di un'ondata di vendite sui tecnologici, i cui risultati continuano a deludere le attese. Dopo essere stata protagonista durante la pandemia, Big Tech sta risentendo dell'inflazione e dei rialzi dei tassi di interesse e segnalando, con le trimestrali, un periodo difficile all'orizzonte.
Intanto, alla vigilia della chiusura dell'accordo da 44 miliardi di dollari per l'acquisizione di Twitter, il patron di Tesla, Elon Musk, ha cercato di rassicurare sulle sue intenzioni.
Agli inserzionisti preoccupati da possibili minori controlli sui contenuti ha detto: «Non diventerà un inferno dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze». Il messaggio ai dipendenti della società che cinguetta è altrettanto chiaro: non c'è alcuna intenzione di tagliare la forza lavoro del 75% come ventilato da indiscrezioni stampa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.