Adesso il Fisco usa le "spie": cosa possono fare

Entro il 31 dicembre va recepita la direttiva di Bruxelles sul "whistleblowing": ecco cosa cambia per i contribuenti

Adesso il Fisco usa le "spie": cosa possono fare

Cambia la strategia per la lotta contro i reati fiscali. Dal prossimo anno potrebbe debuttare anche in Italia la figura del whisteblower, ovvero un "segnalatore" che dovrà appunto segnalare gli eventuali reati legati ai tributi o al Fisco. Questa figura, che verrà introdotta nel nostro ordinamento con il recepimento di una direttiva europea, avrà un compito molto preciso. Dovrà infatti rilevare e poi segnalare alle autorità tutti gli illeciti fiscali di cui è venuto a conoscenza. La comunicazioni degli eventuali illeciti però dovrà avvenire nel totale anonimato per permettere al "segnalatore" di essere protetto da possibili venedette o ritorsioni per le sue denunce. Come ha ricordato Italia Oggi, questa figura che servirà a controllare e dunque a rilevare tutti gli illeciti fiscali che ad esempio possono verificarsi nell'attività di uno studio di un professionista o magari nell'azienda di un imprenditore. Tutto nasce dalla direttiva Ue che tutti gli Stati sono tenuti a recepire entro e non oltre il 31 dicembre del 2019. Il cambio di rotta dunque è ormai alle porte. Una volta recepita la direttiva, questo tipo strumento verrà messo sul campo a partire dall'1 luglio 2020 (o nel caso più remoto entro l'1 gennaio del 2021). La figura del whisteblower è una novità non di poco conto nel panorama italiano nel rapporto tra contribuente e Fisco.

Il motivo è abbastanza chiaro: queste nuove regole e i compiti del whisteblowing riguarderanno i commercialisti, gli avvocati, ma anche ad esempio tutti i consulenti fiscali o ad esempio i dipendenti di un'azienda che vengono a conoscenza di eventuali evasioni fiscali. Nel mirino finiranno anche i clienti che magari tentano la strada dell'accordo col professionista per evitare di pagare le tasse su una determinata prestazione o viceversa. Insomma in qualunque momento ci potremmo trovare davanti ad un whisteblower pronto a segnalare una infrazione. Ma non finisce qui. A quanto pare nei prossimi anni lo strumento del whistleblowing verrà ampliato e sarà sempre più funzionale sul fronte della lotta all'evasione. Questa figura poi si va ad innestare in una manovra, come quella che ha già iniziato il suo iter in Parlamento, che ha come pilastro fondante una lotta al nero senza quartiere con un pressing fiscale che aumenterà di giorno in giorno sulle tasche degli italiani.

le misure che il governo si appresta a varare sono nuovi strumenti per intercettare l'evasione dei professionisti o degli imprenditori. Il tutto anche mettendo da parte il diritto alla privacy con un accesso alle banche dati ormai senza ostacoli. Lo Stato di polizia fiscale ormai è alle porte.

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