Elezioni europee, una panoramica continentale sul sito del Mulino

Molti vincitori, come i partiti moderati, i verdi e gli euroscettici, e pochi sconfitti, come socialisti e socialdemocratici, ai minimi storici quasi ovunque. Il paradossale risultato «in discesa» del Pd italiano. Sul sito della rivista le corrispondenze su tutti i Paesi dell'Unione

Molti vincitori e pochi sconfitti: tra i primi i partiti moderati-conservatori, i verdi e gli euroscettici con contorno di xenofobi; tra i secondi i socialisti. Nei grandi Paesi, con la sola eccezione della Spagna, la sconfitta dei socialisti assume i contorni di una disfatta storica. Partiti predominanti come i socialdemocratici svedesi, a lungo al governo da soli, si trovano oggi al 25%; i laburisti britannici vincitori a mani basse per tre elezioni di seguito sono relegati al terzo posto e sono sotto il 20%; la possente Spd tedesca ridotta al 21%, il peggior risultato della sua storia; i socialisti francesi raggiunti dai verdi. Paradossalmente il Pd, sempre che lo si voglia assimilare a questa famiglia politica, con il suo 26% assume la statura di partito maggiore. Solo le sinistre spagnole e greche lo sorpassano, mentre è testa a testa con quella portoghese. Il vento del Nord ha gelato la rosa socialista.
Sono solo alcune delle considerazioni possibili dopo l'esito del voto europeo, cui il sito della rivista il Mulino dedica ampio spazio, con commenti al voto dai Paesi dell'Unione.

Sono online, fra le altre, le corrispondenze da: Spagna (Alfonso Botti); Portogallo (Gianluca Passarelli); Regno Unito (Roberto Bertinetti); Irlanda (Giordano Vintaloro); Francia (Riccardo Brizzi); Germania (Gabriele D'Ottavio); Austria (Furio Ferraresi; Polonia (Carlo Tonino); Romania (Emanuela Costantini) e Ungheria (Stefano Bottoni).
Si segnala inoltre l'intervento di Pier Virgilio Dastoli, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

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