Emergenza casa: il Comune realizzerà 33mila nuovi alloggi di edilizia sociale

Affitti alle stelle, migliaia di sfratti che pendono sulla testa di famiglie indigenti. Quello della casa è il problema numero uno a Roma. Nei giorni scorsi il sindacato inquilini Federcasa ha chiesto la sospensione dell’uso della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti delle fasce sociali più deboli, almeno fino a che termini l’iter dell’emendamento, presentato in Senato, del DL che proroga il blocco fino al 31 dicembre 2010.
Da qui ad allora, tempo un anno, dovrebbe essere approdato ai primi risultati concreti il Piano Casa del Comune, che punta a realizzare nei prossimi 5 anni 33 mila nuovi alloggi di edilizia sociale. Una svolta attesa da anni, che sarà al centro dell’apertura della campagna elettorale per le Regionali del consigliere capitolino Marco Visconti, delegato del sindaco all’emergenza abitativa, in programma oggi pomeriggio alle 18 all’Hotel Summit in via della Stazione Aurelia. All’appuntamento prenderanno parte il sindaco Gianni Alemanno, la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Renata Polverini, il coordinatore del Pdl nel Lazio Vincenzo Piso.
«Con il Piano Casa - spiega Visconti - Il Comune realizzerà 25.700 nuovi alloggi, di cui 3 mila di edilizia residenziale pubblica per il segmento debole della domanda abitativa: nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani, studenti fuori sede, immigrati regolari. Contemporaneamente il Comune si farà carico della costruzione dei 9 mila alloggi residuali del Piano regolatore. Per raggiungere l’obiettivo si ricorrerà a vari strumenti: l’acquisizione di immobili già costruiti da destinare all’Erp, la densificazione di aree edificabili, il cambio delle destinazioni d’uso su cubature già esistenti».
Il Campidoglio in questi mesi ha bandito le prime gare per l’acquisto sul mercato privato di immobili invenduti (300 alloggi) per dare già una prima risposta all’emergenza. «Abbiamo avviato il monitoraggio per rivedere le assegnazioni di case comunali - afferma Visconti -. Ben duemila delle tremila famiglie con 10 punti nelle liste d’attesa o non avevano prodotto la documentazione o non avevano titolo per farne parte. Stiamo rimettendo le cose a posto».
Il monitoraggio riguarda anche i residence per l’assistenza alloggiativa. «Dai controlli sta emergendo che dentro ci abita gente con 7-8 auto intestate, titolari di ristoranti, di attività commerciali - dice Visconti -. Chi non ha diritto, verrà buttato fuori. Ma non basta. Sul fronte residence sono ancora in vigore i contratti-capestro stipulati dalla giunta Veltroni, vincolati fino al 2020. Dobbiamo liberarcene. Il Comune spende 25 milioni all’anno solo per assistere 1.250 famiglie. In alcuni residence, in base ai contratti, paghiamo addirittura 2.200 euro al mese ad unità immobiliare. A quel prezzo facciamo prima a comprarci gli immobili». Si pensa anche al futuro. Trovare casa sul mercato privato potrebbe essere ancora più difficile.

«Per scongiurare ciò - conclude Visconti - il Comune si farà carico di reperire nuove aree edificabili per fini di housing sociale, dove costruire case a basso prezzo. Nel Piano Casa abbiamo dedicato molta attenzione alle giovani coppie e alle fasce d’età fra i 20 e i 30 anni, perché vogliamo che al massimo entro 3-4 anni chi vuole farsi una famiglia sia in condizioni di farlo».

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