Emilio Giannelli il progettista delle vignette

Ieri al Politecnico ha inaugurato «Polisatira». Il rettore Ballio: «La sua arte è simile alla nostra. Meriterebbe la laurea ad honorem»

Emilio Giannelli   il progettista  delle vignette

Ferdinando Maffioli

Ironica, paradossale e sintetica: ieri pomeriggio è stata la satira a salire in cattedra al Politecnico. Con un docente d’eccezione, Emilio Giannelli, chiamato ad inaugurare la mostra «Polisatira», dove sono esposte 337 sue vignette originali pubblicate, tra l'ottobre 2003 e il settembre scorso, sulla stampa, su copertine di libri e sulla «Breve storia del Politecnico», edita da Polipress e illustrata dallo stesso Giannelli. Sono visibili anche alcuni inediti.
Perché la satira in un ateneo dove dominano le scienze esatte? «Abbiamo pensato che un po’ di trasversalità culturale possa costituire uno stimolo verso altri linguaggi, oltre quello matematico - ha risposto il rettore Giulio Ballio. - E poi il nostro ateneo laurea progettisti, ovvero persone che devono avere ottime capacità di analisi e di sintesi. Per queste caratteristiche la vignetta satirica è il top, in un attimo offre la percezione del risultato». «Insomma, in termini concettuali le nostre professioni hanno una fortissima vicinanza con quella del vignettista e penso che Giannelli sia un ottimo ingegnere-architetto. Anzi, penso che potremmo dargli anche la laurea honoris causa», ha concluso ridendo il rettore. Ma la satira ha diverse sfaccettature. «Per me - ha risposto Giannelli - è una manipolazione della realtà per dimostrare, con il paradosso e l’ironia, una propria tesi. Col rischio che, di fronte a una realtà talmente comica, il satirico possa credere di fare caricatura e invece fa solo fotografia».
La satira, la vignetta in particolare, però si accompagna quasi sempre alla politica. «Non c’è dubbio che il terreno fertile per le vignette sia quello politico - ha continuato Giannelli -, in questo senso università e scuola sono sacrificate. Penso invece che una maggior attenzione verso la satira sarebbe utile per disancorare università e cultura dal mondo del lavoro».


Per ammirare tutti i disegni della mostra - aperta fino al 25 novembre (dal lunedì al sabato, ore 9-19) - si devono visitare le tre sedi del Politecnico: oltre che nell'atrio del rettorato del Campus Leonardo, le vignette sono esposte anche alla Bovisa, in via La Masa 34, e in via Durando 10. Domani saranno a disposizione 4 navette (ore 10, 12, 14 e 16) che collegheranno le due aree espositive di Leonardo e Bovisa.

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