Account WhatsApp cancellato, può capitare a chiunque. Ecco cosa fare

Tempi lunghi di inutilizzo e violazione delle regole comuni alle piattaforme Meta, a cosa stare sempre attenti

Account WhatsApp cancellato, può capitare a chiunque. Ecco cosa fare
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Anche WhatsApp, esattamente come ad esempio accade anche per le altre applicazioni targate Meta, come Facebook e Instagram, ha una serie di regole di utilizzo abbastanza rigide, violando le quali si può incorrere nell'eliminazione del proprio account. Si tratta comunque di norme basilari e semplici da rispettare per chi fa un utilizzo consono e corretto della più celebre app di messaggistica istantanea, eppure non è inusuale incappare in problemi del genere, specie se si ignorano certi vincoli.

Tra i più particolari, nonché da sempre criticati, c'è quello del limite dei tempi di non utilizzo di un profilo WhatsApp: nel caso in cui, per motivi di qualunque genere, l'applicazione non venga usata per oltre 120 giorni, infatti, l'account viene eliminato in modo automatico.

Trattandosi di un programma che in genere viene sfruttato quotidianamente da milioni di utenti, sia per questioni private che per motivi di lavoro, è difficile pensare che per quattro mesi venga accantonato e messo in un angolo di punto in bianco. Eppure, visti i numeri, è una situazione che si può venire a verificare spesso, quando ad esempio ci sono problemi di salute o in caso di lunghi ricoveri in ospedale, oppure semplicemente per la volontà di staccare da tutto.

Ebbene dopo appena 120 giorni, se nel frattempo non è stato effettuato l'accesso almeno per una frazione di secondo così da resettare il conto alla rovescia, si rischia di perdere tutto, a partire dall'account fino ad arrivare a foto o messaggi a cui magari l'utente teneva in modo particolare: tutto per una delle norme di base di utilizzo di WhatsApp che però non tanti conoscono.

Gli altri casi in cui si rischia l'eliminazione dell'accout sono quelli connessi all'utilizzo corretto nei confronti degli altri utenti: norme di comportamente, queste, che sono diventate negli anni sempre più rigide. A essere punito non è solo l'invio di contenuti illegali o di malware, ma anche l'attività molesta di spam, divenuta a un certo punto una vera e propria piaga: con attività del genere connesse a un account, la sua eliminazione diventa inevitabile, grazie ai controlli effettuati dalla piattaforma.

L'utilizzo di estensioni non autorizzate è un altro comportamento che non viene tollerato per quanto concerne le app targate Meta, anche se ciò si verifica in

particolar modo su Instagram, coi programmi usati per far crescere il profilo. Ciò accade in minor misura su WhatsApp, ma si verifica comunque meno raramente di quanto si possa pensare, e il ban è dietro l'angolo.

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