Non parlate dei cracker su Instagram: ecco perché rischiate la censura

Gli algoritmi di Instagram e Threads sembrano essere impazziti. Di recente sono tantissime le segnalazioni da parte di utenti che sono stati bannati senza motivo

Non parlate dei cracker su Instagram: ecco perché rischiate la censura
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Fioccano le segnalazioni da parte di utenti delle piattaforme Instagram e Threads che affermano di essere stati bannati senza alcuna reale motivazione. Tutto questo sarebbe dovuto a un errore degli algoritmi, che starebbero letteralmente falcidiando numerosi profili e senza giusta causa. Il sistema di moderazione automatico, insomma, sarebbe andato in tilt, e lo stesso Adam Mosseri, a capo dei due social, sarebbe intervenuto per cercare di riportare la calma e assicurare che il suo team è alla ricerca di una soluzione.

In effetti si tratta di qualcosa di incredibile, perché pare che i ban arrivino per motivi a dir poco futili e assurdi. L'attore Jorge Caballero, ad esempio, ha raccontato di essere stato colpito da fact checking per aver semplicemente affrontato dei temi politici in alcuni dei suoi post. Ci sono poi degli utenti che hanno riferito di essere stati "puniti" per aver parlato o condiviso post sull'uragano Milton, la tempesta che si è abbattuta sulla Florida. Come se ciò non bastasse, sembra che basti scrivere la parola "cracker" - che negli Stati Uniti viene usato anche come insulto - per vedersi eliminare il post. I ban legati alla parola "cracker" sono stati così tanti, specie su Threads, che la faccenda è ormai stata ribattezzata come "crackergate".

I famosi algoritmi a cui ormai è affidata la maggior parte dei controlli sui social starebbero avendo problemi anche nella verifica dell'età. Ci sono racconti di utenti inferociti che si sono visti chiudere il profilo perché identificati come minori di 13 anni, quando invece non è così. Un altro palese errore che ha lasciato a dir poco basiti i frequentatori delle piattaforme. Ma non finisce qui. Perché dopo aver dimostrato la propria età, presentando il documento identificativo, questi utenti non hanno riavuto indietro il loro account. E se vedersi chiudere un profilo non è bello, si pensi a come possono essersela passata gli utenti a cui sono stati bannati i profili utilizzati per lavoro. C'è stata una pagina dedicata alla promozione e vendita di videogiochi che ha visto rimossi come spam molti dei suoi post.

Insomma, una situazione al limite dell'assurdo. Gli algoritmi sembrano essere impazziti, e gli utenti di Instagram e Threads perdono la pazienza.

Ma cosa sta succedendo? Perché tutti questi errori? Per il momento non arrivano risposte. Sappiamo solo che Meta ha aperto un'indagine e che il team di tecnici è al lavoro. Ai frequentatori di queste piattaforme non resta che sperare e portare pazienza.

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