
Come sfuggire a TikTok per difendere i propri dati? Semplice, ha pensato il governo americano: basta chiuderlo. O quantomeno costringere ByteDance, la società cinese che ne è proprietaria, a venderlo per metterlo in mani Usa (magari a Elon Musk). Peccato che, nonostante domenica 19 sia il termine per questa operazione, gli utenti statunitensi non siano del tutto d’accordo: la privacy non fa divertire, Lemon8 e RedNote invece sì.
C’è insomma una via di fuga per i 170 milioni di iscritti che resteranno orfani del loro social. Ma la strada potrebbe complicare ancor di più i piani dell’entrante amministrazione Trump per difendere i segreti di Stato dall’invadenza cinese. Lemon8, infatti, è una piattaforma social lanciata sempre da ByteDance per interposta consociata a Singapore: presentata come una fusione tra Instagram e Pinterest, si concentra sulla condivisione di contenuti visivi e ispirazionali. Gli utenti possono pubblicare foto, video e post accompagnati da testi descrittivi, con un'attenzione particolare ai temi di lifestyle, moda, cibo e viaggi. La piattaforma utilizza un design accattivante (ovvio) e un algoritmo avanzato per personalizzare i contenuti mostrati agli utenti, favorendo così l'interazione e la scoperta di nuovi trend. Però la mancanza di trasparenza su come agisce il programma (oltre agli altri noti pericoli sulla conservazione dei dati e sulla diffusione di messaggi di propaganda straniera) rende l’app una minaccia. E allora?
Ci sarebbe RedNote, che si occupa di viaggio, makeup e moda. Peccato però che il nome originale sia Xiaohongshu, ovvero «piccolo libro rosso», ed in pratica si tratta dell’alternativa cinese a Instagram: ha circa 300 milioni di utenti, dei quali 700 mila negli ultimi quattro giorni, proprio quelli che stanno per veder spento TikTok dalla Corte Suprema. Forse la telefonata tra Trump e Ji Xingpin produrrà una marcia indietro, ma per il momento gli utenti hanno il Piano B. Anche perché su RedNote ci sono già i profili di molti sportivi e personaggi noti internazionali, attratti da un pubblico sempre più vasto.
La controindicazione è che il social parla solo cinese, ma nelle app specializzate nello studio delle lingue sembra che ci sia stato un incremento del oltre il 200 per cento di utenti americani che vogliono imparare il cinese mandarino. Come dire: fatta la regola, trovato l’inganno. E questo vale in tutto il mondo.
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