Il cloud secondo Apple: piani, costi e particolarità di iCloud

Con il lancio degli iPhone 15 e di iOS 17, Apple ha annunciato anche nuove politiche relative a iCloud, che ora prevede anche i tagli da 6 TB e 12 TB. Perché è opportuno valutare una soluzione cloud e perché lo spazio disponibile aumenta sempre di più

(Immagine: unsplash/einfachlaurenz)
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In questi giorni Apple è al centro dell’attenzione mediatica grazie alla presentazione degli iPhone 15 e di iOS 17, la nuova versione del sistema operativo per gli smartphone con la Mela sulla scocca. Non c’è occasione migliore per introdurre cambiamenti anche in iCloud, lo spazio Cloud che Apple ha presentato nel 2011 e sul quale, con il passare degli anni, ha fatto sempre più affidamento facendolo diventare un punto di riferimento tra gli utenti dei dispositivi Apple. Prima di elencare tagli e prezzi, tenendo presente che oggi sono stati introdotti i tagli iCloud da 6 TB e da 12 TB, è opportuno soffermarsi sull’utilità del Cloud, a prescindere dal fornitore.

L’utilità del Cloud e la visione Apple di iCloud

Il Cloud non è soltanto legato al mondo dei dispositivi mobili ma, in linea molto più generale, è uno spazio di archiviazione che consente di accedere ai dati da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento. A giovare del Cloud non è soltanto l’idea stessa di mobilità ma quella della sicurezza anche dal punto di vista dei dispositivi.

Supponiamo di avere un personal computer sul quale sono conservati tutti i dati tra email, fotografie, file di lavoro e professionali, file musicali e video. Se il disco fisso dovesse rompersi o se il computer fosse smarrito o, peggio, rubato, la perdita sarebbe incalcolabile e andrebbe ben oltre il mero costo del pc.

L’idea di avere un dispositivo con a bordo soltanto il sistema operativo risolve questo problema, a patto che i file siano sempre raggiungibili e utilizzabili. In questa direzione assume un valore specifico il Cloud storage, ossia lo spazio disco online.

Uno spazio disco accessibile soltanto da chi possiede le credenziali per accedervi e che oggi – a prescindere dal fornitore – unisce all’autenticazione mediante nome utente e password ulteriori passaggi come, per esempio, l’inserimento di un codice inviato a un dispositivo mobile oppure un parametro biometrico di riconoscimento (impronta digitale o scansione del volto dell’utente).

I dati conservati in Cloud sottostanno di norma a politiche di crittografia e sono quindi leggibili e utilizzabili soltanto dal legittimo proprietario. Non da ultimo, il Cloud può essere una soluzione preziosa per difendersi contro virus e ransomware, file malevoli con cui gli aggressori impediscono l’uso dei file della vittima alla quale chiedono il pagamento di un riscatto per ripristinare la situazione.

A prescindere dal fornitore scelto, occorre essere certi quindi che i file vengano adeguatamente protetti.

Apple offre elevati standard di sicurezza ai propri utenti, compresa la crittografia dei file salvati su iCloud affinché nessuno – neppure la stessa Apple – possa conoscerne il contenuto.

iCloud, i tagli e i prezzi

Quando si acquista un dispositivo mobile il prezzo è viziato dallo spazio di archiviazione: più questo aumenta e più il costo del dispositivo sale. Si può ovviare scegliendo quello con uno spazio interno minore e ripiegare su una soluzione Cloud da utilizzare per salvare i file più pesanti che, tipicamente, sono fotografie e video.

Apple ha introdotto anche i tagli da 6 TB e 12 TB, una quantità di spazio di archiviazione che guarda a un pubblico prettamente aziendale, ma offre tagli che si rivolgono a qualsiasi tipo di utenza e a qualsiasi esigenza:

  • 50 GB: 0,99 euro al mese
  • 200 GB: 2,99 euro al mese
  • 2 TB: 9,99 euro al mese
  • 6 TB: 29,99 euro al mese
  • 12 TB: 59,99 euro al mese

Insieme allo spazio disco, i piani iCloud (il cui nome è iCloud+) prevedono l’uso di un relay privato, una VPN che consente di navigare usando un indirizzo IP diverso da quello vero e la protezione

dell’indirizzo email dell’utente che consente di registrarsi a servizi online usando un alias.

A questi servizi se ne aggiungono altri dedicati alle imprese come, per esempio, la possibilità di personalizzare gli indirizzi email.

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