Messaggi Apple su alcuni telefoni Android: ecco quali

L’app iMessage, gioiello dei messaggi dei dispositivi Apple, è stata migrata su alcuni telefoni Android. Una prima assoluta che ha anche una valenza sociale. Ecco cosa è successo e come fare a usarla

Messaggi Apple su alcuni telefoni Android: ecco quali
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Nothing Phone 2 è il primo telefono al mondo a ricevere il supporto per iMessage, l’applicazione di messaggistica proprietaria dei sistemi operativi di Apple e che, fino a oggi almeno, non è mai uscita dalla corte dei dispositivi con la Mela.

I telefoni Nothing Phone si sono distinti da subito per la spiccata predisposizione all’innovazione ma, almeno in questa occasione, hanno raggiunto un punto quasi impensabile solo pochi mesi fa usando un escamotage che, una volta reso noto, mette tutti gli altri produttori di smartphone con a bordo Android di chiedersi come mai non ci hanno pensato prima.

I messaggi Apple su Android

Per il momento l’uso di iMessage è previsto soltanto sui dispositivi Nothing Phone 2 a partire dal 17 novembre negli Usa, in Canada, nel Regno Unito e nei Paesi Ue. Il funzionamento è semplice e scaltro.

Si potrà scaricare l’app Nothing Chats dal Play Store, il negozio di applicazioni del mondo Android, e sarà possibile autenticarsi sia con un account Apple oppure creandone uno apposito. Il resto lo fa il gateway creato da Nothing che sfrutta la piattaforma Sunbird, appositamente creata per integrare servizi di messaggistica e che, in questo caso, consente l’intermediazione di Mac Mini, computer Apple appositamente dislocati in America e in Europa.

Questo escamotage consente agli iPhone di ricevere messaggi come se fossero stati inviati da iMessage, l’applicazione nativa appannaggio di chi possiede un iPhone, un mac o un Apple Watch.

La mediazione di un apposito gateway, per quanto scaltra (e non inarrivabile) nasconde dei motivi a loro modo nobili.

Perché Nothing porta iMessage su Android

Negli Stati Uniti gli iPhone sono molto diffusi e raggiungono quasi la metà del mercato nazionale, a differenza del resto del mondo laddove – mediamente – gli smartphone di Apple toccano il 17,7%.

I teenager americani (i giovani tra i 13 e i 19 anni) sono i clienti più affezionati, giacché possiedono un iPhone in misura del 90% e l’uso di iMessage è considerato parte di uno status sociale che riesce persino a creare discriminazione tra chi possiede un dispositivo Apple e chi, al contrario, deve ricorrere a terminali Android.

Condizione nella quale Apple sguazza, perché è lieta di riuscire a fare in modo che gli utenti non usino altre applicazioni per comunicare tra loro, rimanendo così fedeli al marchio.

I potenziali rischi

I messaggi scambiati tramite iMessage transitano attraverso dei computer gestiti da Nothing e non da Apple, e questo può essere un problema per la privacy. L’azienda ha però fatto sapere che tutti i messaggi sono crittografati end-to-end, e quindi leggibili soltanto a chi li spedisce e a chi li riceve.

Occorre però tenere conto di questa condizione, perché l’indirizzo email fornito dagli utenti per accedere al servizio entra nelle disponibilità di Nothing e sfugge così al controllo che Apple consente ai propri clienti di avere.

Le mosse di Apple

Per ora Apple non ha mosso un dito ma questo non vuole dire che resterà con le mani in mano.

Fare in modo che dispositivi Android dialoghino con quelli Apple tramite iMessage può contribuire a erodere le quote di mercato e non sembra del tutto avulso dalla realtà che chiederà a Google di rimuovere Nothing Chats dal Play Store.

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