Cosa c’è di più politicamente scorretto di GTA? Ma non solo politicamente scorretto, scorretto in tutto. Ti serve un’auto? Tiri fuori il guidatore e gliela prendi dopo averlo picchiato. È il bello di GTA, è un videogame dove si diventa gangster, mica una simulazione di boy-scout. Non è che poi uno nella vita reale si comporta così, come da anni tanti moralisti detrattori dei videogiochi vanno dicendo. Solo che, sentite qui: agli sviluppatori di GTA 6 sarebbe arrivato un ordine dalla Rockstar di essere inclusivi verso transgender e minoranze etniche. Ne stanno discutendo tutti in rete, perché è davvero snaturare GTA. In GTA si è buoni, cattivi, ladri, poliziotti, quello che si vuole.
Si usa il linguaggio della strada, della malavita, si assaltano banche, si spara a chi si vuole. Fa un po’ ridere che adesso debbano stare attenti a non offendere transgender e minoranze quando puoi investire tranquillamente una vecchietta che attraversa la strada mentre stai scappando dalla polizia per consegnare un carico di droga.
Tra l’altro creare delle categorie protette, su cui non si deve scherzare, mi sembra molto poco inclusivo e anzi discriminatorio. Come fossero panda. Gli afroamericani, per esempio, si chiamano tra di loro “nigger”, termine offensivo se a usarlo è un suprematista, ma non per strada, tra gang di ogni etnia.
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