Ericsson sceglie Genova come capitale della ricerca

Tre giorni dopo Esaote e Ansaldo Energia, ieri è toccato all'azienda leader mondiale nelle telecomunicazioni, Ericsson, ricevere la visita del ministro delle Attività produttive Claudio Scajola nella sede genovese di Sestri ponente. Una visita programmata da tempo, e promessa personalmente all'amministratore delegato Cesare Avenia, dopo la scelta di Ericsson di trasferire i propri laboratori di «Ricerca e sviluppo» sulla collina degli Erzelli nella primavera del 2011. «Ora mi auguro - ha detto Scajola - che ci siano altri privati disposti a investire in questa struttura. Spero che anche Esaote chiuda in tempi brevi». In base agli accordi siglati il 31 luglio scorso con la società di Carlo Castellano, Ericsson svilupperà sugli Erzelli il nuovo laboratorio di accesso alla banda larga che farà di Genova il centro mondiale nella «broadband». «Ci piace fare da apripista a un insediamento tecnologico che sarà all'avanguardia in tutta Europa», ha ricordato l'amministratore delegato Cesare Avenia. Nella speranza che da qui a tre anni la facoltà di Ingegneria si trasferisca sugli Erzelli «per offrire uno sbocco naturale ai suoi studenti», ha aggiunto il numero uno di Ericsson. Oggi l'azienda è presente in 175 paesi con più di 70mila dipendenti, 4.600 dei quali in Italia dove opera dal 1918. Nel nostro Paese Ericsson è fornitore dei principali operatori di telecomunicazioni (Telecom, Vodafone, Wind, 3 Italia, Tiscali, Fastweb). Nel laboratorio di ricerca e sviluppo di Sestri ponente sono impiegate 650 persone. Il Test Plant dei laboratori, dove è riprodotto in ambente ristretto l'accesso alla banda larga, è stato visitato ieri pomeriggio da Claudio Scajola che ha colto l'occasione per ribadire il ruolo chiave dell'azienda nel campo dell'innovazione e della ricerca. «Ericsson ha deciso di puntare in maniera significativa su Genova, avendo fatto una scelta di razionalizzare i suoi impianti con molti trasferimenti da Roma. Ed è l'azienda che detiene il record in Europa d'investimenti sulla ricerca», ha ricordato il ministro delle Attività produttive. Un filo comune, quindi, lega l'attività dell'azienda e la strategia del governo. «L'azione di Ericsson - ha aggiunto Scajola - s'inserisce perfettamente nel programma di rilancio attuato dal governo sulla banda larga. C'è un piano di arrivare entro il 2011 ad avere il digitale in tutte le regioni. Sulla banda larga il governo ha deciso di investire 800 milioni di euro incentivando anche le aree attualmente più disagiate». L'obiettivo - ha ricordato ancora Scajola - è quello di riuscire a coprire il 60/70 per cento del territorio italiano, considerando «che siamo il Paese più arretrato nella banda larga». Per raggiungere questo risultato, il governo ha deciso di semplificare le procedure grazie a un provvedimento di legge che permetterà di utilizzare le reti esistenti per fare passare la banda larga. E proprio in questi giorni il governo ha dato incarico a Francesco Caio, colui che ha coordinato il gruppo di lavoro per la diffusione della banda larga in Inghilterra, di riunire tutti gli operatori del settore e di elaborare insieme a loro uno studio condiviso sullo sviluppo della broadband. Quello che tra qualche anno si farà sugli Erzelli, è già realtà nei laboratori di ricerca e sviluppo di Sestri ponente. Non è mancata l’occasione da parte del ministro per affrontare il nodo politecnico.

«Non so se a Genova ci sia lo spazio per un politecnico. Credo che sia una cosa da valutare specialmente in questo momento in cui dobbiamo ridisegnare l’Università. Un conto è il politecnico, un conto la facoltà di ingegneria».

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