Erodoto si sbagliava: le piramidi non furono costruite dagli schiavi

Nuovi scavi archeologici dimostrano che le grandi tombe di Giza furono costruite da pochi (10mila) operai professionisti. E non da centinaia di migliaia di prigionieri

Contrariamente a quanto riferito da Erodoto nel secondo libro de Le Storie e dalla Bibbia le grandi piramidi di Giza non furono costruite da schiavi ma da uomini liberi. La sorprendente scoperta è dovuta all'individuazione di un'altra necropoli nelle immediate vicinanze delle tombe dei faraoni destinata ad ospitare coloro che avevano lavorato all'edificazione delle piramidi. Il fatto che «queste tombe costruite accanto alle piramidi dei re (tra quella di Cheope e quella di Chefren) indica che queste persone non potevano essere in alcun modo degli schiavi», ha spiegato Zahi Hawass, il sovrintendente capo delle Antichità egiziane. Le prime sepolture di operai vennero scoperte negli anni '90. Nel sito portato alla luce ora sono state ritrovate delle iscrizioni in cui gli operai si definiscono «amici di Cheope», un ulteriore elemento per Hawass per avvalolare l'ipotesi che non si trattasse di schiavi. L'altra grande novità è che gli operai erano 10.000, un decimo di quelli indicati da Erodoto.

Alla stima si è giunti grazie al ritrovamento del resoconto della fornitura giornaliera di cibo per i lavoratori: i contadini del delta del Nilo, in cambio dell'esenzione dalle tasse, inviavano ogni giorno 21 bufali e 23 pecore al campo.
Msac

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