Un errore considerare le spese veterinarie solo un bene di lusso

"Un errore considerare le spese sostenute per cani e gatti un lusso". Il ministro Brambilla propone una revisione dell'elenco legato al redditometro

Un errore considerare le spese veterinarie solo un bene di lusso

Le spese veterinarie sono un lusso? Secondo il nuovo redditometro si. Una decisione che - dice il ministro del turismo Michela Brambilla - rappresenta di certo un errore molto grave.

"Sembra incredibile - commenta la Brambilla - la scarsa conoscenza da parte di chi ha realizzato l'elenco, del ruolo che gli animali domestici hanno e hanno assunto nel nostro Paese come in tutta Europa, che li rende veri e propri membri del nucleo famigliare. La prevenzione sanitaria deve essere promossa ad ogni livello, segno di un'evoluzione culturale che deve caratterizzare un Paese come l'Italia".

A preoccupare il ministro è anche il ruolo che cani e gatti hanno come migliori amici di persone anziane e a basso reddito. Una contraddizione in termini che le spese sanitarie per prendersi cura di loro siano considerate solo un lusso. Una vera cantonata inserire queste persone nell’elenco dei sospetti evasori. Ho oggi formalmente esposto all'agenzia delle entrate le mie perplessità unitamente ad un'immediata richiesta di revisione della classificazione proposta nel redditometro sperimentale".

Per considerazioni anaglogo il ministro ha proposto l'inclusione negli elenchi dei cavalli, la maggior parte dei quali non sono purosangue destinati alle corse, ma animali d'affezione.

"Sarebbe bastato - conclude la Brambilla -

approfondire meglio queste tematiche per evitare un errore che confido sarà corretto ma non ci ha fatto fare bella figura agli occhi di tutti i paesi che sostengono i cittadini che dividono la loro vita con gli animali domestici".

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