Esondazione del Seveso, danni per 34 milioni

A tanto ammontano le stime della piena di due settimane fa. Ma il sindaco frena: "Le cifre vanno ancora quantificate". Domani l’incontro tra istituzioni per studiare un piano anti-alluvione. Formigoni verso la nomina di un commissario

Esondazione del Seveso, danni per 34 milioni

Trentaquattro milioni di euro. Queste le prime stime dei danni subiti per l’alluvio­ne del Seveso di due settima­ne fa, che hanno messo ko Mi­lano per un’intera settimana fa rendendo necessaria la ri­chiesta dello stato di calami­tà. Sulla valutazione dei dan­ni il sindaco continua a essere cauta: «Stiamo quantifican­do. L’importante per noi è sta­to riprendere più rapidamen­te possibile il servizio. In con­fronto a episodi molto meno gravi successi in grandi città come Madrid e New York ab­biamo ripreso in pochi giorni mentre loro ci hanno messo diverse settimane». Letizia Moratti ha ricordato di aver spedito martedì scorso alla Re­gione la documentazione per la richiesta dello stato di cala­mità che il Pirellone dovrà va­lutare ed eventualmente gira­re al governo. Intanto è fissato per marte­dì a Palazzo Isimbardi l’incon­tro convocato dalla Regione (in primis l’assessorato al Ter­ritorio e Protezione Civile) per fare il punto. Letizia Mo­ratti ha già confermato la sua partecipazione, così come un altro sindaco donna, Franca Rossetti, primo cittadino di Se­nago, contraria alla realizza­zione della vasca di laminazio­ne sul territorio comunale. «Martedì cercheremo di trova­re un coordinamento tra le va­rie istituzioni per trovare una soluzione definitiva a un pro­blema di massima urgenza ­spiega Daniele Belotti, asses­sore al Territorio lombardo. La regione ha deliberato il 15 settembre un piano di difesa del suolo da 225 milioni di eu­ro, di cui 75 destinati al territo­rio provinciale, in particolare 23 per il raddoppio del canale scolmatore e 10 per la vasca di laminazione di Senago. Non solo- continua Belotti- marte­dì scorso con il via libera al pia­no regionale per lo sviluppo è stato approvato un emenda­mento (firmatari Belotti e De Capitani), che stabilisce la priorità assoluta della sicurez­za del lago di Idro e dell’area compresa tra il Seveso, il Lam­bro e l’Olona». I fondi ci sono - anche se al­l’appello mancano ancora quei 33 milioni stanziati nel Fas (Fondo per le aree sottou­tilizzate) - così come i progetti per il completamento del rad­doppio dello scolmatore e per la vasca di laminazione. Per questo è già partita l’azione di pressing su Roma perché si sblocchino quei 33 milioni in­dispensabili per portare a ter­mine le opere. «La vasca di la­minazione di Senago non è in discussione» ribadisce secco Belotti «e mi appello al senso di responsibilità dei cittadini di Senago. Detto ciò ascoltere­mo le richieste del sindaco Rossetti nel tentativo di trova­re un accordo su come e dove realizzare l’opera».

Intanto continuano gli incontri tra il presidente Formigoni e il mi­nistero dell’ambiente per la nomina di un commissario, che dovrebbe essere il gover­natore, un incarico che even­tualmente permetterà di supe­rare qualsiasi opposizione da parte degli enti locali.

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