Dopo 23 anni di sofferenze Aung San Suu Kyi ritira il Premio Sacharov

La leader dell'opposizione birmana si è recata all'Europarlamento di Strasburgo, dove ha ribadito l'importanza della libertà di pensiero per la piena realizzazione di ogni uomo

Dopo 23 anni di sofferenze Aung San Suu Kyi ritira il Premio Sacharov

Con un fiore giallo tra i capelli, Aung San Suu Kyi si è presentata di fronte all'assemblea plenaria dell'Europarlamento di Strasburgo ed è stata accolta da un lungo scroscio di applausi. Dopo 23 anni la leader dell'opposizione birmana ha finalmente potuto ritirare il Premio Sakharov che le era stato assegnato nel 1990, mentre lei si trovava agli arresti domiciliari imposti dal regime. Commosso, il presidente dell’Eurocamera, il tedesco Martin Schulz, ha annunciato: "È una giornata straordinaria: sono passati 23 anni di sofferenza"

"La libertà di pensiero è essenziale per il progresso umano", questo il messaggio espresso con fierezza e decisione da Aung, "La libertà di pensiero inizia con il diritto di porre delle domande e questo diritto è un diritto di cui la nostra gente in Birmania non ha potuto godere. Uno dei compiti che ci siamo dati nel mio partito, la National League for Democracy, è insegnare ai nostri giovani a porre delle domande. Perché è una delle parole più importanti di ogni lingua", ha ribadito con forza.

Aung San Suu Kyi si è distinta per aver sposato la causa del suo Paese in maniera non violenta. Profondamente influenzata dagli insegnamenti del Mahatma Gandhi, nel 1988 fondò la Lega Nazionale per la Democrazia, opponendosi alla dittatura militare instaurata in Birmania dal generale Saw Maung. L'anno successivo le vennero comminati gli arresti domiciliari. Nel 1990 si candidò alle elezioni indette dal governo e ottenne una vittoria schiacciante. Ma i militari organizzarono un colpo di stato e annullarono con la violenza il voto popolare. Fu in questo contesto che la leader birmana si aggiudicò il Premio per la libertà di pensiero dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievic Sacharov. L'anno successivo le venne assegnato il Premio Nobel per la Pace e usò i soldi ottenuti dall'onoreficenza per costituire un sistema sanitario e di istruzione a favore del popolo birmano.

Ricordando gli anni dell'oppressione, Aung ha affermato: "Spero che sarete nostri amici nel nostro continuo sforzo per

assicurare i diritti democratici. Abbiamo bisogno di istruzioni, di sanità, della libertà e del diritto di forgiare il nostro destino, di poter decidere cosa sia meglio per noi stessi", prima dell'inizio dell’inno europeo.

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