Algeria, finisce in strage il blitz contro i rapitori Vertice d'emergenza

Prosegue l'operazione delle forze speciali algerine: circondato l'impianto di gas nel Sahara. Cameron convoca vertice straordinario

Scontri con le forze speciali in Algeria
Scontri con le forze speciali in Algeria

Una vera e propria carneficina. L'operazione delle forze speciali algerine tesa a liberare gli ostaggi rapiti dai miliziani jihadisti si è conclusa con la morte di una trentina di persone (quasi tutti ostaggi). Tra le vittime anche due giapponesi, due britannici e un francese. E l'incubo non è ancora finito: almeno 22 stranieri sono ancora dispersi dopo il raid al giacimento di gas di Tiguentorine. Intanto, nel Sahara sale la tensione. Oggi il gruppo di islamici ha, infatti, minacciato di attaccare altre installazioni.

Una fonte delle forze di sicurezza algerine ha affermato che l’operazione militare condotta al sito di In Amenas ha permesso di salvare centinaia di ostaggi evitando in questo modo il disastro: "Oltre la meta dei 132 ostaggi stranieri sono liberi". Secondo una prima ricostruzione del raid avvenuto ieri in Algeria, almeno trenta ostaggi sarebbero morti. Secondo quanto riferito da una fonte vicina ai servizi di sicurezza algerini, tra le vittime ci sarebbero anche diciotto rapinatori. Ma i numeri sono ancora tutti da verificare. L'impianto è ancora circondato dalle forze speciali algerine e all'interno della struttura restano ancora quattordici giapponesi e otto norvegesi. Il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide ha ammesso di non conoscere il destino dei norvegesi ancora in ostaggio: "Da quanto abbiamo capito, l'operazione è ancora in corso".

Gli scontri in Algeria tornano a destabilizzare l'Africa settentrinale. In molti temono, infatti, una pesante escalation che rischia di esplodere dopo l'intervento militare della Francia in Mali per combattere gli islamici. Non a caso i sequestratori hanno invitato gli algerini a restare lontani dalle società straniere e sono tornati a minacciare nuovi attacchi. Il governo francese ha già sollevato il problema della capacità dell'Algeria di difendere gli impianti energetici che sono vitali per l'economia occidentale.

Il governo giapponese ha detto che l'intervento è stato disastroso, ma Tokio si lamenta soprattutto per non essere stata adeguatamente informata. Nel frattempo, è in corso a Londra una nuova riunione d'emergenza tra ministri e responsabili per la sicurezza, presieduta dal primo ministro David Cameron.

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