21 vittime a Baghdad nell'attacco suicida a un centro di reclutamento

L'azione è probabilmente una risposta al tentativo del governo di cacciare Al Qaida dalle città nell'Anbar

Militanti sunniti proteggono un funerale a Falluja
Militanti sunniti proteggono un funerale a Falluja

Un attacco suicida condotto contro un centro di reclutamento a Baghdad, ha causato questa mattina ventuno vittime tra gli iracheni, in quello che sembra essere un'azione in risposta al tentativo delle truppe governative di riprendere il controllo di due città che da giorni sono state prese da uomini di Al Qaida.

Secondo un'agenzia di stampa le reclute rimaste uccise stavano aspettando di essere trasferite nella regione dell'Anbar, teatro degli scontri con i qaidisti.

È ancora da chiarire di chi sia la mano dietro l'attentato. L'utilizzo di kamikaze è però tipico dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL), gruppo legato ad Al Qaida tra le sigle che combattono contro il presidente Bashar al-Assad in Siria.

Il gruppo ha preso da giorni il controllo di una parte considerevole delle città di Ramadi e Falluja, nel governatorato dell'Anbar, regione occidentale dell'Iraq che confina con Damasco. Accanto ai qaidisti gli uomini delle tribù sunnite.

Il governo guidato dal premier Nuri al Maliki ha lanciato un'operazione militare per riportare la situazione alla normalità. Le forze armate hanno effettuato una serie di strike aerei su posizioni occupate dai militanti. Ufficiali del governo hanno cercato di convincere i leader tribali a scacciare i ribelli.

Sono 6mila, secondo i dati forniti dalle autorità irachene, le persone che hanno abbandonato le proprie case a Falluja e Ramadi a causa degli scontri, un numero importante ma comunque di molto inferiore alle tredicimila unità di cui parlava ieri la Mezzaluna Rossa irachena.

La ong Human Rights Watch ha accusato tanto i qaidisti, quanto il governo di Al Maliki di abusi nei confronti dei civili.

L'esercito, secondo un rapporto stilato oggi, avrebbe preso di mira anche quartieri dove non era stata segnalata la presenza di uomini dell'Isil, che dal canto loro avrebbero attaccato i governativi da aree densamente popolate.

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