Australia, l'Alta corte vieta i matrimoni gay

La Corte si è espressa all'unanimità. Cancellate le nozze celebrate a Canberra

Australia, l'Alta corte vieta i matrimoni gay

Matrimoni gay vietati. L’Alta corte, la più importante giurisdizione del paese, ha messo fuori legge le unioni tra persone dello stesso sesso. La sentenza arriva a pochi giorni dopo la celebrazione delle prime nozze nella capitale Canberra. "Adesso - ha commentato il vice ministro capo dell’Act, Andrew Barr - la lotta per l’uguaglianza dei matrimoni continuerà su scala nazionale".

"La legge sul matrimonio non è valida per la formazione o il riconoscimento delle nozze per coppie dello stesso sesso", ha dichiarato l'Alta corte che si è espressa all’unanimità contro le unioni gay. I giudici hanno fatto notare che, stando alla Costituzione e alla legge federale su matrimonio e famiglia, un’autorizzazione legale del matrimonio omosessuale dipende solo dal parlamento federale. La decisione dell’Alta corte australiana ha, quindi reso incostituzionali, annullandole, le 27 unioni celebrate nei giorni scorsi a Canberra dopo l’entrata in vigore della legge sull’uguaglianza dei matrimoni. L’avvocato del governo Justin Gleeson ha ricordato che la legge federale sul matrimonio fu stabilita per creare un sistema legislativo "uniforme ed esauriente" e impedire che gli stati e i territori della federazione diventassero "paesi stranieri". Secondo l’avvocato dell'Assemblea legislativa del piccolo Territorio della Capitale Australiana (ACT) Peter Garrison, invece, la legge approvata lo scorso ottobre è stata "formulata in modo da operare parallelamente quelle federali senza detrimento a queste".

"Mentre la legge federale esclude l’unione di persone in base all’età o per bigamia, non esclude le coppie dello stesso sesso", ha spiegato indicando la mancanza di tale divieto come il grimaldello per poter "introdurre leggi parallele sul matrimonio".

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