Lo scorso 21 dicembre, all'aeroporto di Teheran, è stato sfiorato l'incidente diplomatico. Non appena l'aereo è atterrato, il ministro degli Esteri Emma Bonino è stata intercettata dalle autorità iraniane che le hanno imposto di indossare il velo per non farla scendere a capo scoperto. Un diktat a cui la titolare della Farnesina non ha potuto che sottostare. Tanto che si è coperta il capo e ha passato i controlli.
La visita della Bonino in Iran è la prima di un ministro degli Esteri occidentale dopo la firma dell’accordo nucleare tra Teheran e le potenze del gruppo 5+1. E, per un soffio, non c'è stato un imbarazzante incidente diplomatico. Come scrive il quotidiano israeliano Haaretz, che cita il sito conservatore iraniano Jahan news, quando l’aereo della titolare della Farnesina è atterrato nel Paese degli ayatollah, il capo del protocollo iraniano è salito a bordo portando tre veli e ha chiesto al ministro di indossarne uno sul capo prima di scendere. Ma la titolare della Farnesina, "scioccata", si sarebbe rifiutata anche solo di accettare i veli e avrebbe insistito per lasciare l'aereo a capo scoperto. Il capo del protocollo avrebbe cercato di convincere la Bonino. Ma invano. Così si è visto costretto a telefonare al ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif chiedendogli di parlare con la collega italiana e convincerla a indossare il velo. Zarif si sarebbe però rifiutato di farlo e avrebbe detto al capo del protocollo che se la Bonino non si fosse coperta la testa non sarebbe potuta scendere dall'aereo e avrebbe dovuto far rientro a Roma.
Solo dopo un'estenuante contrattazione, la Bonino ha capito
che stava rischiando di mettere a repentaglio la visita dell'intera delegazione italiana in Iran. Così, dopo aver fumato qualche sigaretta per calmarsi, ha indossato il velo in testa ed è scesa dall’aereo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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