In molti hanno scritto e twittato negli ultimi giorni l'immagine (a sinistra nel combo) di un bambino che, da solo, attraversa il confine tra la Siria e la Giordania, in fuga dal Paese martoriato dalla guerra. La foto, pubblicata su twitter da Andrew Harper, rappresentante dell'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu (Unhcr) in Giordania, ha destato la commozione di molti, ottenendo un gran numero di condivisioni sui social network e l'attenzione della stampa.
Il bambino, che secondo Harper si chiama Marwan e ha quattro anni, è ritratto nello scatto mentre cammina solo, con in mano un sacchetto di plastica in cui presumibilmente sono contenuti i pochi averi che ha portato con sè. Accanto a lui alcuni operatori dell'Unhcr, che in una seconda foto vengono mostrati mentre prendono in braccio il piccolo profugo, portandolo in salvo.
La didascalia con cui la foto è stata lanciata su twitter spiega chiaramente che il bambino è rimasto "temporaneamente separato" dalla famiglia ed è stato poi assistito dagli uomini dell'Onu. Non vagava da solo nel deserto, come lo scatto potrebbe far pensare, né "cercava la sua famiglia", come ha scritto l'emittente Al Arabiya.
Una serie di foto pubblicate oggi dallo stesso account twitter, quello di Andrew Harper, hanno chiarito l'equivoco scaturito dall'interpretazione del primo scatto. Marwan non si trovava da solo in mezzo al deserto, piuttosto aveva perso il passo con gli altri e si è riunito poco dopo con la famiglia.
Difficile anche definire "eccezionale" la situazione.
Lo stesso Harper ha ricordato, ancora su twitter, che in ogni spostamento di profughi "anziani, malati, donne incinte e spesso bambini" restano indietro rispetto al gruppo principale e vengono aiutati dagli operatori sul posto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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