«Grazie ad Allah sono arrivato nella terra del Califfato» annuncia via twitter Musa Cerantonio, 29 anni, imam con sangue calabrese nelle vene, convertito all'islam duro e puro. Predicatore della guerra santa, nato in Australia da padre italiano e madre irlandese, due anni fa era stato accolto come una star nel nostro paese. A Brescia in un un programma islamico di una tv locale e a Imola, Pordenone, Ferrara e Milano tenne avvincenti sermoni in italiano. Dal 3 luglio ha deciso di raggiungere il nuovo stato islamico dell'Irak e della Siria. In risposta all'appello del califfo, Abu Bakr Al-Baghdadi, che invitava da tutto il mondo «i predicatori e gli esperti islamici nei campi militare, sanitario, ingegneristico e amministrativo» a unirsi alla causa dopo l'avanzata su Bagdad.
Lorenzo Vidino, con la sua ricerca «Il jihadismo autoctono in Italia ha svelato la deriva verso la guerra santa di Cerantonio. Da bambino, grazie al papà calabrese e alla mamma irlandese, frequentava il catechismo. A 17 anni, dopo una visita in Vaticano, il futuro jihadista restò turbato dalla Cappella Sistina iniziando la conversione all'islam. Lo racconta lo stesso Cerantonio in un programma tv indignato davanti alla raffigurazione di Dio e degli angeli con le ali. Dall'Australia diventa ben presto una star della predicazione integralista in tv e via social network. La sua pagina Facebook è la terza al mondo più seguita dai circoli della guerra santa. In Medio Oriente completa il percorso salafita e appare nei programmi in inglese della saudita Iqrra tv oltre a caricare fiammeggianti sermoni su YouTube.
Lo stesso Cerantonio ammette che la nonna calabrese è l'unica a non aver accettato la sua conversione. «Talvolta mi rincorreva con le forbici per tagliarmi la barba, chiedendomi perché volevo essere un turco e non un italiano» racconta il predicatore. In Rete posta addirittura una foto con le giovani figlie davanti a una torta a forma di bandiera nera dell'Isis, lo stato islamico diventato califfato. E inneggia a colpire i leader occidentali.
Lo scorso anno lascia l'Australia rinunciando alla cittadinanza per le Filippine dove trova ospitalità a Mindanao, roccaforte islamica con cellule legate ad Al Qaida. L'anno prima rivela Vidino, esperto di terrorismo, «è stato ospite di una delle moschee del Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano (Caim)» che vuole costruire un luogo di culto musulmano in vista dell'Expo.
Prima di raggiungere il califfato Cerantonio aveva invocato Allah su twitter «per proteggere il nostro capo Abu Bakr Al-Baghdadi» il super ricercato fondatore dell'Isis. In inglese e italiano ha infiammato gli animi di chissà quanti giovani aspiranti della guerra santa, che poi sono partiti per la Siria. Circa 2mila sono arrivati dall'Europa da 15 paesi del Vecchio continente. Francia, Inghilterra, Belgio e Germania sono i serbatoi più importanti dei volontari anti governativi in Siria. Dall'Italia sarebbero transitati per i campi di battaglia di Homs, Aleppo e Raqqa almeno una dozzina di jihadisti. Giuliano Ibrahim Delnevo è il giovane convertito genovese morto in Siria nel giugno 2013.
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