Trenta giorni. Tanto il tempo che il Venezuela, privato del suo leader, ha per decidere chi sarà la nuova guida della Repubblica Bolivariana. In attesa di scoprirlo, la presidenza ad interim è stata affidata al vice del Caudillo, Nicolas Maduro, a cui lo stesso Chavez aveva dato mandato.
Nominato vicepresidente del Venezuela lo scorso otto dicembre, Nicolas Maduro è l'uomo a capo della politica estera di Caracas. 50enne, da sempre impegnato negli organismi di sinistra, ha lavorato a lungo come autista di autobus, diventando nel contempo dirigente sindacale.
Ad avvicinarlo al chavismo la moglie, Cilia Flores, oggi procuratore generale del Venezuela, in passato avvocato responsabile della scarcerazione di Chavez, dopo il fallito colpo di stato del 1992.
Maduro ha raggiunto gli alti ranghi della politica nel 2000, con l'elezione a deputato. È stato rieletto nel 2005, per diventare presidente del Parlamento. Un anno dopo è stato nominato ministro degli Esteri da Chavez. Dal 12 ottobre 2012 ha cumulato a questa carica quella di vicepresidente.
L'otto dicembre Maduro è stato per la prima volta indicato come possibile successore del presidente, in partenza per Cuba, dove sarebbe stato operato per una seconda volta.
538em;">Rispetto ad altri esponenti del chavismo, Maduro è descritto come una figura moderata. Poco prima dell'annuncio della morte di Chavez ha ipotizzato una strana teoria secondo cui la malattia del "comandante" sarebbe stata causata da un complotto statunitense.
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