Schiacciante affermazione della socialista Michelle Bachelet alle elezioni presidenziali, ma il Cile tornerà alle urne il prossimo 15 dicembre per la prima sfida tutta al femminile della sua storia.
L'ex presidente cilena leader della formazione di sinistra Nueva Mayoria ha ottenuto il 46,74 dei voti. Per appena tre punti non ha conquistato l’obiettivo di vincere al primo turno le elezioni presidenziali cilene. La sfidante di centrodestra Evelyn Matthei è, infatti, riuscita a frenare l’emorragia di voti raccogliendo il 25% delle preferenze. Un’amara vittoria dunque per l’ex presidente, che si ripresentava candidata dopo quattro anni di lontananza dalla politica, e una dolce sconfitta per la sfidante. "Non ci sono due letture possibili: abbiamo vinto queste elezioni, e con ampia maggioranza". Visibilmente emozionata, la Bachelet ha accolto con soddisfazione i risultati della prima tornata delle elezioni presidenziali. Il secondo turno comunque dovrebbe essere una formalità per la candidata di Nueva Mayoria, coalizione che va dai comunisti ai democristiani. Il 15 dicembre si sfideranno le figlie dei due generali dell’aeronautica cilena: il padre di Bachelet vittima della dittatura di Augusto Pinochet, quello della sfidante, complice: Alberto Bachelet, rimasto fedele al governo di Salvador Allende, fu arrestato il giorno del golpe e morì in carcere, mentre Fernando Mathhei fu ministro della Salute nella giunta militare.
Prima donna presidente del Cile, fra il 2006 e il 2010, la Bachelet non aveva potuto ripresentarsi alle elezioni precedenti dal momento che la Costituzione proibisce due mandati consecutivi. Alle ultime elezioni aveva vinto il conservatore Sebastian Pinera, di cui la Matthei era ministro del Lavoro. In un discorso pronunciato in un albergo del centro di Santiago del Cile, l'ex presidente socialista ha riconosciuto di non essere riuscita a vincere evitando il ballottaggio: "Sapevamo che era una sfida complessa e difficile, e abbiamo fatto uno sforzo enorme". La Bachelet ha, tuttavia sottolineato che si metterà subito a lavorare per "ottenere una vittoria decisiva nel secondo turno".
Degli altri sette candidati che si erano presentati al primo giro delle presidenziali, solo due hanno superato la soglia del 10% delle preferenze, lottando spalla a spalla e staccando il resto dei candidati. Il socialista indipendente Bewerber Marco Enriquez Onimani è infatti arrivato terzo con l’11%, mentre il populista Franco Parisi si è fermato al 10,1%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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