Il tempo scorre inesorabilmente. E Cipro si trova sull'orlo di un precipizio che si chiama default. La bancarotta è dietro l'angolo. Le banche sono ancora chiuse: riapriranno lunedì. Lo stesso giorno in cui scadrà la liquidità di emergenza che la Bce emette a favore delle banche cipriote. Secondo la Banca Centrale Europea, "l’attuale livello dell’Ela (Emergency Liquidity Assistence), l’assistenza di liquidità di emergenza, potrebbe essere riconsiderata soltanto in presenza di un programma dell’Unione europea e della Fmi che assicuri la solvibilità delle banche in difficoltà".
Programma che al momento non c'è. Quello che invece è ben presente è il "rischio sistemico" che l'isola di Artemide pone. Ad ammetterlo al Parlamento Ue è lo stesso presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Che ha spiegato che "l’Eurogruppo aspetta una nuova proposta da Cipro ed è pronto a discuterla con le autorità".
Dopo la bocciatura da parte del Parlamento di Nicosia del prelievo forzoso sui depositi bancari, adesso si pensa a una sorta di piano B. Che prevederebbe il prelievo solo sui conti correnti oltre i 100 mila euro. Nel frattempo, la Russia fa sentire la sua voce. "I piani futuri per risolvere la questione di Cipro dovrebbero essere valutati dall’Eurogruppo con la partecipazione di tutte le parti interessate, compresa la Russia", ha ammonito il primo ministro della Federazione, Dmitry Medvedev.
Che ha definito "assolutamente assurda" la proposta dell’Europa del prelievo forzoso e che la crisi del sistema bancario cipriota può indurre Mosca a valutare una diminuzione della quota in euro delle sue riserve monetarie (che attualmente sono pari al 41-42% del totale).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.