"È una realtà dura, ma è la realtà". Nigel Farage non ci sta a farsi dare del razzista e rimanere zitto. Non fa parte del suo temperamento. La campagna lanciata ieri in vista delle europee e delle politiche di fine maggio è stata liquidata troppo frettolosamente come "xenofoba". Un giudizio tranchant per nascondere i timori di laburisti e conservatori non sanno più come raddrizzare i sondaggi che danno l'ondata euroscettica in continua crescita. Gli slogan scelti dallo UK Independence Party sono duri, non c'è che dire, ma sono violentemente veritieri.
Alle elezioni europee manca meno di un mese. La campagna elettorale "porta a porta" di Farage continua ininterrottamente. Macina chilometri ogni settimana per sensibilizzare gli inglesi contro la dittatura dell'Unione europea. Ieri sono partite in grande stile, le affissioni pubblicitarie. A Sheffield, nel nord dell’Inghilterra, sono stati affissi i primi manifesti bollati "razzisti e xenofobi" da laburisti e conservatori. Nei cartelli il movimento euroscettico invita gli elettori a "riprendere il controllo del Paese" e punta il dito contro le politiche di Bruxelles sull’occupazione. Politiche che hanno "colpito duramente i cittadini britannici con lavoro a basso costo senza limiti". "Ventisei milioni di persone in Europa cercano lavoro - si legge in un cartellone - e vogliono il tuo".
Durissime critiche sono subito piovute da tutti i fronti. Mike Gapes, parlamentare dei Labour, ha parlato di "manifesti razzisti", mentre il conservatore Nicholas Soames, nipote di di Winston Churchill, ha sottolineato come siano "profondamente divisivi, offensivi e ignoranti". "La campagna dell’Ukip è razzista - ha commentato Gapes - si tratta di una campagna elettorale xenofoba disegnata per conquistare voti alimentando l’ostilità nei confronti degli stranieri che vivono, lavorano e contribuiscono a questo Paese". Farage, che nell'operazione elettorale ha investito 1,5 milioni di sterline donati dal miliardario Paul Sykes, ha zittito tutti ricordando che l’afflusso del lavoro a basso costo da parte di stranieri ha portato a un crollo dei salari e all’aumento della disoccupazione giovanile.
Forte dei sondaggi che lo danno avanti rispetto al Partito Conservatore del premier David Cameron e superato solo dai Labour, lo UK Independence Party spera di attrarre un gran numero di voti e di arrivare primo alle elezioni. Farage ha annunciato che una vittoria alle europee provocherebbe un "terremoto politico" che porterebbe l’Ukip a conquistare i primi seggi nel Parlamento britannico nel 2015 e imporrebbe un cambio di passo nei rapporti tra Londra e l’Ue. L’uscita della Gran Bratagna dall’Unione europea e la chiusura del Paese agli stranieri, soprattutto quelli del Vecchio Continente, è tra i punti al centro del programma del partito. Secondo i sondaggi, il tema dell’immigrazione è tra i principali che condizioneranno il voto dei cittadini britannici. Tanto che Cameron è sotto pressione per rispettare la promessa di "ridurre il numero di immigrati di decine di migliaia entro il 2015".
Il primo ministro ha inoltre promesso ai cittadini che se dovesse essere rieletto l’anno prossimo sarà indetto un referendum sulla proposta di abbandonare l’Ue. Una possibilità che vede la netta opposizione di laburisti e liberaldemocratici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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