Le fiamme e poi l’Sos: la "Allegra" alla deriva nel mare dei pirati

Dopo l’incendio la nave è senza motori nell’Oceano indiano. A bordo in 1000 al buio, 212 gli italiani. Di scorta i marò

Le fiamme e poi l’Sos: la "Allegra" alla deriva nel mare dei pirati

D’ora in avanti, nonostante la legge dei grandi numeri, sarà meglio riempire le piscine con acqua benedetta. Secondo incidente in un mese e mezzo per la jellata flotta di Costa Crociere. E se non è una maledizione poco ci manca. Dopo il Giglio, anche il paradiso delle Seychelles si trasforma in un gelido inferno per i 1.049 passeggeri della Costa Allegra, la «nave di cristallo» alla deriva nel bel mezzo dell’Oceano Indiano. Tutti hanno trascorso la notte al buio, in un tratto di mare infestato dal maltempo e dai pirati. Già, perché a bordo - tra i croceristi italiani - c’è anche una squadra di fucilieri del Reggimento San Marco in assetto antipirateria. Imprevisto che rende più inquietante un naufragio causato (la versione ufficiale) da un incendio al quadro elettrico generale; un traballante classico in cerca di solide conferme. Alla sorella della Concordia l’«onore» di aprire le prime pagine dei giornali e dei siti web di tutto il mondo. Ultimamente facciamo notizia così.
In attesa dei rimorchiatori la situazione sembrerebbe tranquilla anche perché la zona è affollata di pescherecci e non risultano feriti tra le persone a bordo. La nave sarà trainata a Roche Island (120 miglia di distanza), oppure direttamente a Mahé. Una delle remote ipotesi alternative, ha spiegato ieri sera la compagnia, potrebbe anche essere quella di trasbordare i passeggeri sulle navi che stanno convergendo verso l’unità alla deriva. Gli italiani sono 212, di cui 126 passeggeri (compresi i marò) e il resto equipaggio. Ma i primi soccorsi arriveranno solo quando in Italia sarà l’alba con due rimorchiatori già partiti da Mahé. Non ci voleva per Costa Crociere che nell’ultimo mese aveva già perso il 33 per cento di prenotazioni e che ieri su Twitter e Facebook ha subito la gogna mediatica («Crociera sport estremo!, navi italiane costruite come le auto?, Schettino dov’era?...»).
La ricostruzione. Sono le 10,39 ora italiana quando un incendio divampa nella sala macchine della «Costa Allegra» in quel momento in navigazione verso le Seychelles dopo essere partita il 25 febbraio da Antsiranana, uno dei porti principali del Madagascar. A dare l’allarme è il comandante Niccolò Alba, di Bari. Alla destinazione finale, il porto di Mahé, mancano 200 miglia, mentre una ventina separano la nave dall’atollo di Alphonse Island. Il fuoco parte dalla sala dei generatori di poppa, uno dei punti cruciali per la nave. Nessuno dei passeggeri sarebbe in pericolo di vita, ma quando la notizia si diffonde il titolo Carnival – già messo in seria difficoltà della tragedia della Concordia - perde in Borsa immediatamente l’1,7 per cento.
Ai vertici di Costa Crociere, che al momento escludono il dolo, sembra un incubo e si cerca di gettare acqua sul fuoco: «Tutto è stato domato. Le procedure e il sistema antincendio di bordo sono stati subito attivati e le speciali squadre antincendio di bordo sono intervenute; l’incendio è stato estinto e non si è esteso a nessuna altra zona della nave. Non ci sono feriti o vittime». Anche la centrale operativa della Capitanerie di Porto conferma che la situazione a bordo sarebbe sotto controllo. Ma dopo l’incendio i generatori sono fermi e i motori spenti. La nave è alla deriva. La centrale delle Capitanerie di Porto che da Roma coordina gli interventi via mare è nel frattempo riuscita a far intervenire alcuni mercantili e alcuni pescherecci che nella notte raggiungeranno la nave.

Sull’episodio si registra l’immancabile carico del Codacons: «Questo ennesimo incidente dimostra che avevamo ragione noi a chiedere controlli urgenti su tutte le navi della flotta Costa Crociere - commenta il presidente Carlo Rienzi -. Il 13 febbraio avevamo chiesto di effettuare ispezioni e verifiche necessarie per scongiurare eventi simili a quello della Concordia. Ora basta, scattano le denunce».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica