La Corte costituzionale francese ha dichiarato incostituzionale la legge che considera reato la negazione del genocidio armeno, avvenuto sotto l’impero ottomano. La norma, recentemente approvata dal parlamento di Parigi, equipara la negazione della strage di armeni a quella dell'Olocausto. Approvata in via definitiva dal Senato francese il 23 gennaio scorso, era sostenuta dal presidente Nicolas Sarkozy, che il 1° febbraio aveva promesso un nuovo testo in caso di censura da parte della Corte. "Reprimendo la contestazione dell’esistenza e della qualificazione giuridica di crimini che esso stesso ha riconosciuto e giudicato come tali - ha spiegato la Corte in una nota - il legislatore ha portato una minaccia incostituzionale all’esercizio della libertà di espressione e di comunicazione".
Turchia soddisfatta
Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha accolto con soddisfazione la notizia, aggiungendo che la decisione crea un precedente contro altri possibili tentativi di "sfruttamento" della questione. Il tema, inevitabilmente, da giuridico si fa politico. Il vice premier turco Bülent Arinç su Twitter ha scritto che è stata evitata una "grave crisi" diplomatica. Con l’approdo all’Assemblea nazionale il progetto di legge aveva scatenato le ire di Ankara, con il premier Erdogan che aveva denunciato "una crescita dell’islamofobia e del razzismo in europa".
Carcere e ammenda per i negazionisti
La negazione pubblica di un genocidio riconosciuto dalla legge francese è un reato punibile con il carcere fino a un anno e un’ammenda di 45.000 euro. La Francia riconosce due genocidi, quello degli ebrei, avvenuto durante la Seconda guerra Mondiale, e quello degli armeni ad opera dell’impero ottomano, ma fino ad ora puniva solo la negazione del primo. Ankara ha sempre negato il genocidio e sostiene che 500mila armeni uccisi tra il 1915 e il 1917 in Anatolia furono vittime della Prima Guerra mondiale.
Sarkozy: ora una nuova legge
Il presidente francese Sarkozy, si legge in una nota dell’Eliseo, "ha preso atto della decisione" della Corte costituzionale e ha già chiesto al governo di preparare un nuovo testo "che si adegui a questa decisione".
Sarkozy "misura l’immensa delusione e la profonda tristezza di quanti avevano accolto con riconoscenza e speranza l’adozione della legge destinata a proteggerli dal negazionismo".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.