Dopo l'ira della sinistra europea, la frase di Silvio Berlusconi sui lager scatena la rabbia anche di parte del Ppe. Infatti, Jean-Claude Juncker, il candidato del Ppe alla presidenza della Commissione europea, in una nota anticipata all’Adnkronos ha tuonato: "Berlusconi ritiri immediatamente le sue dichiarazioni sulla Germania e si scusi con i sopravvissuti dell’Olocausto e con i cittadini tedeschi, l’Italia è una grande nazione ma anche la Germania è una grande nazione. Tutti i 28 Paesi della Ue sono grandi nazioni. Nessuno ha il diritto di insultare gli amici e i partners della Ue". Dopo l'attacco di Martin Schulz ("Berlusconi è sinonimo di odio"), ora arriva anche quello di Juncker. Cosa hanno in comune i due? Sono in campagna elettorale.
La risposta di Forza Italia non si è fatta attendere. "Le dichiarazioni di Juncker sono esse sì incresciose, e purtroppo figlie di un triste calcolo elettorale: la paura cioè di perdere i voti della Merkel. Altro che scusarsi con tedeschi ed ebrei. Berlusconi non ha affatto scherzato sull’Olocausto, né accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell’opinione pubblica non solo italiana, oggi i leader tedeschi, al di là delle dichiarazioni di facciata, tendono per la loro personale ambizione, a rimuovere la memoria di quel che le pulsioni nazionalistiche ed egemoniche della Germania hanno storicamente sempre causato in Europa: e cioè invasioni, guerre e lutti", ha affermato Renato Brunetta, presidente dei deputati forzisti.
Alla fine Silvio Berlusconi ha deciso di rispondere a Juncker e di spiegare la sua versione dei fatti: "A Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, ripeto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente. Nulla e nessuno può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, testimoniata ripetutamente nell’arco degli anni, anche nei momenti in cui eravamo in pochi a farlo. Ed è paradossale che, In Italia e non solo, si siano scagliati contro di me non pochi esponenti della sinistra protagonisti di ambigue difese di Hamas e di Hezbollah". E poi ancora: "Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l’ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz. È surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico. Se sono ostile a qualcosa, lo sono nei confronti di un'austerità controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l’Europa intera a una lunga stagnazione economica. Dobbiamo tornare all’Europa dei Padri fondatori, tra i quali il grande leader tedesco Adenauer. E certe polemiche da campagna elettorale rischiano di distoglierci dal necessario e urgente dibattito sul futuro della nostra Europa".
In Germania la situazione resta tesa. "Berlusconi deve essere richiamato all’ordine", ha detto il capogruppo della Cdu di Angela Merkel, Volker Kauder, tornando sulle affermazioni del leader di Forza Italia, secondo il quale per i tedeschi i campi di concentramento non sono esistiti. Alla fine anche la Cancelliera è intervenuta. "
538em;">Quelle di Silvio Berlusconi sono affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta", ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Feibert, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Berlino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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