Domenico Quirico, inviato del quotidiano La Stampa, è scomparso in Siria, dove si trovava per una serie di reportage nella zona di Homs. Lo fa sapere il direttore Mario Calabresi, in un articolo pubblicato sul sito del giornale di Torino. Quirico, si legge, "è entrato nel paese il 6 aprile dal Libano, per raccontare per la quarta volta il dramma della guerra civile". Tre giorni dopo c’è stato "l’ultimo contatto" con la redazione. "Venti giorni di ricerche nel massimo riserbo, in collaborazione con la Farnesina, hanno dato finora esito negativo". Il ministro degli Esteri Emma Bonino "segue personalmente il caso" e "la Farnesina sta operando attraverso l’Unità di Crisi e in raccordo con tutte le strutture dello Stato interessate".
Sessantadue anni, Quirico è l’inviato di guerra de La Stampa, a lungo in prima linea nei paesi del Nord Africa e della Primavera araba, di cui è un grosso conoscitore e a cui nel 2011 ha dedicato un libro: "Primavera araba". Nell’agosto 2011 nel tentativo di arrivare a Tripoli è stato rapito insieme con due colleghi del Corriere della Sera e uno di Avvenire. Durante il sequestro fu ucciso il loro autista, i reporter furono liberati solo due giorni dopo.
Quirico ha seguito tutte le vicende africane degli ultimi vent’anni, dal Ruanda al Congo, alla Somalia. Negli ultimi anni si è dedicato alla guerra in Mali, è stato in Somalia e ora è la quarta volta che si trova in Siria.
Sul sito de La Stampa viene descritto come "uno di quei giornalisti per cui ha ancora senso consumare le scarpe per andare alla ricerca non solo di una notizia, ma di qualcosa da raccontare ai lettori di oggi e alle generazioni future, con una promessa: parlare solo di ciò che conosce e ha visto con i propri occhi". Sposato con Giulietta, Quirico ha due figlie, Eleonora e Metella.
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