Il presidente iraniano Hassan Rohani torna a parlare a un media occidentale. Dopo le recenti interviste con la Nbc e la Cnn, il nuovo leader di Teheran ha risposto questa volta alle domande di David Ignatius, colonnista del Washington Post, al quale ha illustrato il suo piano per la questione nucleare.
Rohani punta tutto su tempi rapidi. Al giornalista statunitense spiega che vorrebbe un accordo in tre mesi. Fossero sei sarebbe ancora "buono", ma ciò che mette in chiaro è che la questione deve risolversi in "mesi, non anni".
L'Iran ha fretta di trovare un punto in comune con gli Stati Uniti su quella che è forse la questione più delicata sul tavolo. "La soluzione del fascicolo sul nucleare - spiega Rohani nell'intervista - è una delle responsabilità del governo". Un compito che il Supremo leader Khamenei ha affidato all'esecutivo e che a sua volta il presidente ha delegato al ministro degli Esteri.
Il tono assunto dal nuovo presidente ha fatto sollevare un coro di voci che hanno sottolineato la sua distanza dalle posizioni espresse dal suo predecessore, Ahmadinejad e un tentativo di riavvicinamento agli Stati Uniti. La stretta di mano tra Rohani e Obama è sfumata, non così l'incontro di oggi tra il Segretario di Stato John Kerry e e il ministro degli Esteri Javad Zarif.
Al ravvedimento dei leader di Teheran non è disposto a credere Israele, che pensa piuttosto a un'offensiva diplomatica condotta su toni moderati. E lo stesso Rohani ha ribadito al Washington Post che una normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti non potrà esserci se prima non si trova una soluzione al dossier nucleare, che ha già seguito in passato come capo del negoziato.
Le altre questioni da risolvere, una su tutte la riapertura delle ambasciate, potranno arrivare soltanto dopo avere trovato un accordo sul tema principale. Attualmente l'Iran non ha un'ambasciata negli Stati Uniti e si appoggia su quella pakistana.
In ballo c'è anche la questione della crisi siriana.
Rohani, che rappresenta un Paese alleato del regime di Asssad, ha ribadito di avere il potere per mettere in atto "una cooperazione internazionale, per risolvere la crisi, mettere fini alla guerra civile e assicurare il diritto all'auto-determinazione del popolo siriano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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