Potrebbero arrivare nuove sanzioni per la Russia dal G7. Nel comunicato finale del vertice che si sta tenendo a Bruxelles, i sette Paesi più industrializzati tornano a minacciare Mosca e la sua azione "inaccettabile" in Ucraina. Il G7, quindi, preme sulla Russia per accelerare il ritiro delle truppe dai confini dell’Ucraina e affinché utilizzi la sua influenza per fermare i separatisti e inizi "un dialogo franco e aperto con Kiev per trovare una soluzione politica alla crisi".
Sulla crisi dell’Ucraina il G7 "deve parlare con una sola voce", ha sottolineato Barack Obama poco prima dell’avvio del lavori. Ieri a Varsavia, Obama ha incontrato e rassicurato il neo-presidente ucraino Petro Poroshenko. "Gli Usa sono risolutamente impegnati al fianco del popolo ucraino", ha detto alla stampa, "Non solamente per i prossimi giorni o le prossime settimane, ma negli anni a venire. L'Ucraina deve potersi autodeterminare. Noi non accetteremo mai l'occupazione della Crimea da parte della Russia".
Dal canto suo Vladimir Putin è pronto al dialogo con Barack Obama, con cui le comunicazioni si sono interrotte nelle settimane scorse a causa della crisi ucraina e dell’annessione russa della Crimea. A dirlo è stato lo stesso presidente russo in un’intervista alle televisioni francesi, alla vigilia del suo arrivo a Parigi, da dove poi si sposterà in Normandia per partecipare alle celebrazioni per il 70mo anniversario dello sbarco. "È una sua decisione.
Io sono pronto al dialogo", ha detto il leader del Cremlino augurandosi che l’attuale situazione di tensione tra la Russia e l’Occidente non si trasformi in una nuova guerra fredda. "Non è un segreto che la politica americana sia la più aggressiva e la più dura", ha aggiunto, ricordando che la Russia, a differenza degli Stati Uniti, non ha truppe dispiegate all’estero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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