Ancora una volta la cronaca è chiamata ad occuparsi di una tragedia in mare, in cui sono rimaste vittime almeno cinque persone che viaggiavano su un barcone per raggiungere le coste italiane. L'imbarcazione, con molta probabilità partita dalla Libia, è stata soccorsa dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza a circa 85 miglia a sud di Lampedusa, in acque internazionali di competenza libica (per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso). Le persone che si trovavano a bordo, cinquantasette (comprese le vittime) erano molto debilitate per la lunga permanenza in mare. I più gravi sono stati trasbordati su un pattugliatore della Guardia di Finanza, gli altri sulla motovedetta della Guardia Costiera.
Ieri erano sbarcati a Lampedusa, direttamente in porto, 54 persone, tra cui quattro bambini, che avevano detto di provenire dalla Libia. Altri cinque extracomunitari erano stati salvati dalla Guardia Costiera davanti alla costa marsalese, dopo essere rimasti per ore aggrappati a una boa perché non sapevano nuotare. Gli scafisti li avrebbero abbandonati vicino alla spiaggia, insieme ad altri immigrati che sarebbero riusciti a fuggire.
Malta rispedisce indietro i barconi
Intanto l’emergenza immigrazione rischia di innescare un nuovo scontro diplomatico con Malta. Un’altra imbarcazione alla deriva con 74 migranti a bordo ieri è stata soccorsa a circa 40 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese. Gli extracomunitari, tutti somali, sono stati raccolti da un motopesca francese, che al momento si trova fermo in attesa di ordini.
La Marina militare maltese, infatti, ha dato indicazione di fare rotta verso l’approdo più vicino che è Lampedusa, ma l’isola è stata dichiarata "porto non sicuro" dal nostro governo dopoi disordini del settembre scorso, con la distruzione del Centro di prima accoglienza da parte di alcuni immigrati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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