L'exploit degli euroscettici inglesi fa tremare i burocrati di Bruxelles

Ottimi risultati dell'Ukip alle amministrative. E Farage lancia un'opa sulle europee: "Siamo veri contendenti". Sostieni il reportage Europa ribelle

L'exploit degli euroscettici inglesi fa tremare i burocrati di Bruxelles

Le amministrative non sono le europee. Ma lo strabiliante risultato ottenuto dallo UK Independence Party alle elezioni locali del Regno Unito lasciano supporre un exploit anche nel voto che segnerà il nuovo Europarlamento. La formazione euroscettica guidata da Nigel Farage ha, infatti, conquistato 122 seggi. Un successo senza precedenti se si tiene conto che alle scorse amministrative ne aveva soltanto uno e che l'obiettivo prefissato era prenderne 80. "Ora siamo i veri contendenti", ha commentato Farage guardando già alle politiche fissate il 7 maggio dell'anno prossimo.

Nonostante l'affluenza bassissima (36%), l'agguerrito Farage è riuscito a drenare sostegno da tutti e tre i principali partiti facendo leva sul diffuso malcontento e l’insoddisfazione nei confronti dei politici che non appaiono in grado di attuare cambiamenti, a cominciare dall'immigrazione. Se il Partito laburista ha fatto il botto conquistando 181 seggi e totalizzandone in tutto ben 1149, lo UK Independence party ha messo le mani su 122 seggi nelle stesse circoscrizioni in cui, alla precedente tornata elettorale, ne aveva appena due. I grandi sonfitti sono i Tories, che perdendone 186 scendono a 887, e i liberal-democratici, che rimangono relegati a 272 posti avendone persi 169. Il partito di Farage ha ottenuto forti risultati sia nei "templi" dei conservatori sia nelle roccaforti laburiste Birmingham e Rotherham, ma non è riuscito a sfondare a Londra. "I londinesi ono troppo colti per votarci", ha commentato Suzanne Evans spiegando alla Bbc che "l'elite metropolitana" è rimasta maggiormente esposta ai giudizi negativi della stampa. Alle porte di Londra invece, in Essex, l'Ukip ha portato a casa 21 seggi frammentando così la compagnie del consiglio locale che era sotto il controllo dei conservatori.

Sebbene l'Ukip non sia riuscito a ottenere un numero di preferenze sufficiente a garantirgli il controllo di almeno un municipio, adesso Farage può giocarsela con i "grandi" della scena politica britannica. La distanza coi Lib-Dem di Nick Clegg potrebbe essere colmata già entro le elezioni politiche del 2015. In quell'occasione Farage conta di sfondare, per la prima volta, nella Camera dei Comuni: "La volpe dell'Ukip è entrata nel pollaio di Westminster". "Abbiamo perso qualche importante consiglio locale e questo accade quando si è al governo", ha ammesso il primo ministro David Cameron britannico escludendo, ancora una volata qualsiasi alleanza con l'Ukip in vista delle politiche nel 2015. "Non facciamo patti e accordi - ha assicurato - lotteremo per una vittoria alle prossime elezioni". Tuttavia, nelle giunte locali, lascerà ai consiglieri locali la libertà di scegliere se stringere accordi con l'Ukip. "I Comuni che amministreremo - ha concluso - decideranno come offrire ai cittadini migliori servizi a un basso costo".

"Il risultato di oggi - ha commentato Steve Crowther dell'Ukip - non sarà un fuoco di paglia".

Adesso non rimane da vedere in quale misura il risultato delle amministrative sarà confermato dalle elezioni europee che si sono svolte contestualmente ma il cui esito sarà reso noto solo domenica sera, alla chiusura dei seggi nell’ultimo Paese in ordine di tempo ad andare al voto, l’Italia.

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