Con Giuliano Ibrahim Delnevo, la procura distrettuale di Genova ha iscritto altre cinque persone tra le quali alcuni maghrebini e un italiano che, viene specificato, "non è genovese". Per tutti, ma a diverso titolo, è stato ipotizzato il reato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale. Il fascicolo è stato aperto a Genova, pur non conoscendo il luogo dove il reato si è consumato, perché è nel capoluogo ligure che aveva la residenza Delnevo.
Sarebbero una cinquantina le persone partite dall’Italia per combattere con i ribelli in Siria. È quanto afferma all’Ansa la Comunità del Mondo arabo in Italia: gli "italiani" si troverebbero soprattutto nel Nord della Siria e tra questi ci sarebbe anche una donna. La notizia è confermata anche da fonti siriane in Italia. "Non credo proprio che si sia di fronte a una possibile ondata di terroristi islamici in partenza dall’Italia", ha commentato il ministro degli Esteri Emma Bonino. Secondo quanto spiegato dal presidente della Comai Foad Aodi sulla base di notizie fornite da fonti siriane - tra le quali anche quelle che simpatizzano con il
governo di Damasco - dall’inizio del conflitto tra le centinaia di persone partite dall’Europa per combattere a fianco dei ribelli ci sarebbero anche "45-50" partite "dall’Italia, soprattutto dal centro-Nord, ma anche da Roma".
In Siria, questi gruppi sarebbero concentrati "in gran parte nella zona di Dayr az Zor e Aleppo" dove, tra gli altri, si troverebbero anche "tre donne, un’italiana, una spagnola e probabilmente una cecena" ha ancora riferito Aodi. Lì le donne, secondo quanto riferito alla Comai dalle stesse fonti, "svolgerebbero compiti di assistenza" ai ribelli.
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