Il "candidato normale" ha vinto. Così si era definito François Hollande presentandosi alle primarie dei socialisti francesi nello scorso autunno. Poi, dopo una campagna elettorale intensa, durata diversi mesi e conclusasi con un faccia a faccia durissimo in diretta tv, la vittoria alle presidenziali. Una vittoria che umilia il presidente uscente Nicolas Sarkozy. Con Hollande i socialisti tornano all'Eliseo dopo 17 anni. Vince l'uomo che porta lo stesso nome del presidente Mitterand, che seppe unire la sinistra francese. L'uomo che, tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, guidò il paese con piglio decisionista e un convinto slancio europeista. Hollande manda a casa Sarkozy, mai amato dai francesi.
Un'ora prima della chiusura delle urne, quando da tutto il pomeriggio si rincorrevano le voci sugli exit poll (diffusi dall tv belga francofona), è arrivata la notizia: Hollande ha vinto, è lui il nuovo presidente della Francia. Subito è esplosa la gioia dei socialisti, che si sono riversati in massa in Rue Solferino, storica sede dei socialisti. Poi, alle 20 in punto, a urne chiuse, l’istituto di sondaggi Ipsos ha confermato che Hollande è stato eletto con il 51,9% delle preferenze contro il 48,1% di Sarkò.
Hollande: nuovo inizio per l'Europa
Con l'entusiasmo alle stelle Hollande ha pronunciato il suo primo discorso da presidente neo eletto a Tuelle: "Il 6 maggio deve essere ricordato come una grande data per il nostro Paese, un nuovo inizio in Europa e una nuova speranza nel mondo". Poi l'onore delle armi al suo rivale: "Rivolgo un saluto repubblicano al presidente Sarkozy che ha guidato la Francia finora e per questo merita tutto il nostro rispetto". E subito l'attenzione va alle cose da fare per far ripartire la Francia e l'Europa. "L’austerity non può più essere la sola opzione", ha detto Hollande, che si è impegnato per "il riorientamento dell’Europa per l’occupazione e per la crescita". Un passaggio importante è quello in cui il presidente ha parlato del progresso: "Più volte abbiamo superato prove difficili e ci riusciremo anche nei prossimi cinque anni. Il sogno francese - ha aggiunto - è quello che si può sintetizzare con la parola progresso, affinché ogni generazione viva meglio di quella precedente".
L'impegno principale: giustizia e giovani
"Chiedo di essere giudicato su due impegni principali - ha detto Hollande - la giustizia e i giovani. Ogni mia scelta, ogni mia decisione sarà presa sulla base di questi due criteri: è gusto, è per i giovani?". Poi ha voluto rimarcare la sua impronta socialista, indicando le priorità dell'azione di governo: "Garantire a tutti lo stesso accesso ai servizi pubblici. Serve garantire l'uguaglianza nel nostro territorio, penso alle periferie e alle aree rurali. La nostra priorità sarà la scuola. E poi l'ambiente, con la transizione verso sistemi ecologisti. Nessun figlio della Repubblica - ha proseguito - sarà lasciato indietro. Troppi tagli, troppe rotture hanno diviso i nostri cittadini, ora è finito questo stato di cose. Il primo dovere del presidente della Repubblica è quello di unire il Paese".
Sarkozy: scelta democratica
Poco dopo le 20, a risultato non ufficiale ma ormai da tutti dato per assodato, Sarkozy raggiunge la propria sede elettorale e prende la parola davanti ai suoi sostenitori: "La Francia ha un nuovo presidente, è una scelta democratica e repubblicana" dice nella sala della Mutualité. Ammette la sconfitta, con onore e rispetto per la democrazia e le sue regole. Dice di Hollande: "L’ho appena sentito al telefono e voglio augurargli buona fortuna per le prove che lo attendono.
Sarà difficile ma auspico vivamente che la Francia, il nostro paese che ci unisce, riesca a superare queste prove: e questa sera dobbiamo pensare unicamente alla grandezza della Francia e al benessere dei francesi". Poi fa una cosa che pochi politici sono soliti fare, si assume ogni colpa: "Quando c’è una sconfitta, è il numero uno che ne è responsabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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