Sei caccia Sukhoi 27 e tre aerei militari da trasporto in Bielorussia, a sud-est di Minsk, a circa 200 km dal confine ucraino. Li invia Mosca e sono il segno dell'escalation nella crisi in Ucraina. La Russia ha lanciato nuove manovre militari in varie regioni al confine per verificare la preparazione delle truppe. E Kiev dal canto suo prepara le contromosse. Nel timore di intrusioni dell'esercito russo, il Parlamento ucraino ha approvato la creazione di una Guardia nazionale che conterà fino a 60mila uomini.
La diplomazia lavora invece senza sosta per evitare lo scontro. Gli osservatori militari dell'Osce sono arrivati ieri nell'Ucraina orientale dove è alta la tensione, in particolare nelle regioni di Kharkiv e Donetsk dove scontri tra simpatizzanti filo-russi e filo-ucraini sono terminati con la morte di un manifestante pro-Kiev. La Russia ha accettato la richiesta dell'Osce di sorvolo sul proprio territorio di un aereo a sensori, al confine con l'Ucraina, per monitorare la presenza militare russa nella zona. La Russia non vuole una guerra»: ha detto l'ambasciatore Vitaly Churkin, delegato di Mosca alle Nazioni Unite, nella riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina di ieri. Ma ogni arma può servire per accelerare la crisi o stemperarla. Mentre Gazprom fa sapere tramite l'amministratore delegato Alexiei Miller che il mancato pagamento dei debiti sul gas da parte di Kiev sta creando un buco nel bilancio che avrà effetti negativi su investimenti e dividendi, si scopre che il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov resteranno a Londra anche lunedì per discutere su una soluzione alla crisi. Il segretario di Stato Usa fa però annunci definitivi al Congresso: «Già lunedì passi seri contro Mosca da Stati Uniti e Europa».
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