Rapporto Onu, a uccidere il figlio del dipendente BBC forse razzo Hamas

Una foto, quella che ritrae il dipendente della BBC araba Jihad Misharawi, con in braccio il corpo del figlio di undici mesi, ucciso durante il conflitto tra Gaza e Israele di novembre. Una storia, quella di una vita spezzata da un airstrike dell'aviazione di Tel Aviv, raccontata da tutti i media internazionali. Ma che potrebbe rivelarsi non così vera.

Carico di una forza simbolica importante, lo scatto che ritrae Masharawi mentre piange il figlio era diventato uno dei più iconici dell'operazione Pillar of Defense, al via a novembre 2012 dopo l'uccisione in un attacco mirato israeliano del leader di Hamas, Ahmed Jabari.

Human Rights Watch aveva condannato Israele per un attacco aereo che avrebbe provocato la morte del bambino. Ora un rapporto realizzato dalle Nazioni Unite prova a fare chiarezza sui fatti e sulle responsabilità. E la versione diffusa a novembre sembra non essere più così granitica.

Nel documento dell'Alto commissariato per i diritti umani si legge che quel giorno a colpire la casa potrebbe essere stato un razzo lanciato dai palestinesi e non un attacco aereo israeliano.

Rispondendo a una domanda del Washington Post, Matthias Behnke, capo del Commissariato per la zona dei territori palestinesi, si cautela: "la conclusione non è un'univoca". Ma le testimonianze e le indagini porterebbero a pensare che un razzo lanciato dalle brigate al-Qassam sia il responsabile della morte di Omar Masharawi.

A convincere le Nazioni Unite anche la mancanza di gravi danni alla casa e le ferite riportate dalle vittime, difficilmente attribuibili a un attacco aereo e più simili a quelle riportate da persone colpite da un razzo palestinese.

La morte di Omar Masharawi potrebbe dunque essere il

risultato di un lancio palestinese finito corto. Il fatto che le armi di Hamas fossero posizionate in zone ad alta densità di popolazione rende molto probabile la versione degli avvenimenti ricostruita dal Commissariato.