Un complotto orchestrato contro di lui. Ne è certo l'ex direttore dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, che per la prima volta parla dello scandalo che lo ha travolto.
In un’intervista esclusiva al quotidiano britannico The Guardian, l’esponente socialista francese, dato per favorito da tutti i sondaggi prima che lo scandalo a luci rosse lo colpisse, "ha accusato i nemici politici legati a Nicolas Sarkozy e al partito di maggioranza relativa Ump, di aver distrutto la sua candidatura alla presidenza francese, orchestrando lo scandalo" del Sofitel hotel di New York e il clamoroso arresto all’aeroporto il 14 maggio, scrive il Guardian.
Strauss-Kahn avrebbe voluto annunciare la sua candidatura alle presidenziali francesi il 15 giugno del 2011. "Lo so per certo, è stato ordito un complotto contro di me", afferma Strauss-Kahn, che si dice certo di essere stato spiato per giorni prima del soggiorno al Sofitel.
Nell'intervista si affronta infatti il mistero dei cellulari. L'ex direttore dell'Fmi aveva chiesto ai servizi di sicurezza di criptare i suoi sette telefoni ma, poco prima del viaggio in Usa, si erano tutti inceppati e le protezioni erano state rimosse. "Forse sono stato politicamente ingenuo, ma davvero non credevo che quelli si sarebbero spinti a tanto... che avrebbero trovato un modo per fermarmi".
Anche se non crede che l’incidente sia stato una trappola, Dsk ritiene che l’escalation di eventi dal 14 maggio in poi che portarono all’indagine criminale e che
hanno distrutto le sue possibilità di vincere le primarie socialiste per le presidenziali, "siano state preparate da quelli che avevano un’agenda politica" e che "molto di più è stato coinvolto che una semplice coincidenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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