«La talpa» Ed Snowden trova una tana in Russia Ma è una mina vagante

«La talpa» Ed Snowden  trova una tana in Russia Ma è una mina vagante

Dunque un alloggio, alla fine, l'ha trovato. Edward Snowden, l'ex collaboratore della Cia al centro di un contenzioso internazionale e bloccato, per questo motivo, da oltre 40 giorni all'aeroporto di Mosca Sheremyetevo ha ricevuto asilo dal governo di Mosca e, lasciato ieri l'aeroporto in taxi, è stato portato, come ha precisato l'avvocato Anatoly Kucherna, che ha seguito la domanda di asilo «in un luogo sicuro, ma segreto, che non sarà reso pubblico per ragioni di sicurezza, visto che -ha tenuto a precisare il legale- stiamo parlando dell'uomo maggiormente ricercato di tutto il pianeta». Edward Snowden si trovava bloccato in aeroporto dal 23 giugno quando arrivò, in modo piuttosto rocambolesco, da Hong Kong. La «talpa» del Datagate, in attesa di asilo, ha ricevuto nella mattinata di giovedì i documenti che gli hanno permesso di mettere fisicamente piede in Russia e di godere dello status di rifugiato politico che avrà validità per un anno. D'ora in poi, quindi, il futuro dell'ex contractor che ha rivelato al mondo il programma di spionaggio della National Security Agency americana è piuttosto avvolto dal mistero, tanto più che, come riferisce ancora una volta Wikileaks il sito web di Julian Assange, che pubblica cablogrammi diplomatici segreti, Snowden - la «talpa» si pronuncerà a breve con delle rivelazioni sensazionali anche sul caso del soldato Bradley Manning, giudicato martedì scorso «traditore» da un tribunale Usa per il caso Wikileaks. Concesso l'asilo, le autorità russe si sono comunque affrettate a precisare che «la situazione che riguarda Edward Snowden non è di grande importanza e non deve influenzare le relazioni politiche tra Russia e Stati Uniti». A parlare in questi termini è stato l'assistente presidenziale russo, Yuri Ushakov.
Lo stesso Ushakov ha tenuto a sottolineare che Mosca finora non ha ricevuto alcun segnale sul possibile annullamento della visita del presidente Barack Obama nella capitale russa, prevista alla vigilia del vertice de G20 del 5 e 6 settembre a San Pietroburgo. «Conosciamo l'atmosfera creatasi intorno a questa situazione in America, ma non abbiamo ricevuto nessun segnale dalle autorità americane in questo senso», ha dichiarato. La visita di Obama a Mosca è stata, in effetti, oggetto di lungo lavoro tra le due cancellerie, ma se Snowden rimarrà sul territorio russo fino a settembre in molti dubitano che questa possa avvenire. Anche perché ieri, la Casa Bianca ha fatto sapere che «Ed Snowden non è né un informatore, né un dissidente, ma è imputato di gravi crimini. La scelta russa non ha alcuna giustificazione».
In compenso Edward Snowden ha già ricevuto ieri in Russia una prima offerta di lavoro: un posto da programmatore a Kontakte, l'equivalente russo di Facebook. La proposta è arrivata direttamente dal fondatore della società, Pavel Durov. «Invitiamo Edward a Pietroburgo e saremo felici se deciderà di aggiungersi al nostro team di fantastici programmatori», ha scritto l'imprenditore sul suo account Vkontakte.

Dal canto suo il capo della National Security Agency (Nsa), Keith Alexander, in un'intervista all'Abc ha recentemente ribadito che «Edward Snowden ha causato danni irreversibili e ha tradito la fiducia che abbiamo riposto in lui» tanto che la Nsa «ha rafforzato le misure di sicurezza per evitare ulteriori fughe».

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