Si trova sotto il Bosforo il nuovo tunnel ferroviario di Istanbul, destinato a ridurre sensibilmente la distanza tra due parti della città edificate su due continenti separati, Europa da un lato e Asia dall'altro.
Inaugurata due giorni fa in pompa magna, la linea corre per 13,6 chilometri (1,4 sott'acqua), tra una costa e l'altra della metropoli turca. Un sogno iniziato a fine Ottocento, ma mai realizzato, per la mancanza dei fondi necessari.
L'opera è stata completata - tra qualche ritardo - grazie ai finanziamenti arrivati dalla Banca del Giappone e dalla Banca Europea degli investimenti. Battezzata Marmaray, dove "ray" è la parola turca per indicare la ferrovia, è stata inaugurata tra le ovazioni delle autorità e i dubbi degli esperti, preoccupati dalla sicurezza del tratto sommerso e dai problemi che potrebbero insorgere in caso di scosse sismiche.
Destinato ad alleggerire il traffico su gomma, ma anche a ridurre notevolmente il numero di passeggeri del servizio di traghetti cittadini, il Marmaray non ci ha messo molto a mostrare i primi problemi, ancorché non irrisolvibili.
Ieri mattina, un blackout nella parte asiatica della città ha interrotto il servizio per circa venti minuti. I passeggeri hanno raggiunto camminando sulle rotaie, nel tratto scoperto, la stazione più vicina.
Decisamente meno preoccupante un altro guasto, di cui ha scritto il quotidiano Hurriyet. Alcuni passeggeri, incuriositi dai nuovi vagoni del Marmaray, hanno schiacciato il pulsante d'emergenza, causando il blocco dei treni. Uno dei convogli si sarebbe invece "scordato" la fermata di Sirkeci, dalla parte europea della città, costringendo i passeggeri a ripartire dall'Istanbul asiatica con i vecchi traghetti.
I detrattori hanno colto la palla al balzo.
L'opposizione ha accusato Erdogan di avere anticipato troppo l'apertura della nuova linea, nella speranza di ottenerne un ritorno in termini di voti per le elezioni amministrative di Istanbul, che si terranno a marzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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