VolgogradUn tuffo nel passato: ecco cos'è stata Volgograd-Pro Recco, gara di ritorno degli ottavi di finale di Euroleague, vinta dai liguri 12-7.
Una piscina fatiscente e triste, come del resto è la foto di una città uscita da un regime solo di fatto. Gli stemmi della Lukoil, gigante russo del petrolio, che giganteggiano ovunque, anche se la grande società ha abbandonato la formazione locale, una gigantografia della statua «della libertà» a ricordo di quella Stalingrado che ruppe l'avanzata nazista sul suolo russo, e colmo dei colmi, il tabellone senza i nomi dei giocatori. Ecco la fotografia, di una gara che è più un confronto fra due culture diverse: la Pro Recco è arrivata con la sua organizzazione quasi perfetta, tutti gli atleti in divisa, i locali che hanno dovuto fornire anche il nastro adesivo per far bloccare i notebook dei media italiani presenti per impedire che cadessero dalla balaustra della tribuna. Per non parlare poi del clima palesemente intimidatorio creato dalla società: il delegato Len seduto in tribuna, fra il pubblico, le squadre accolte non dal consueto inno della Len, ma da una «canzonetta» dei Queen. Ecco cos'è l'Euroleague lontano dall'Italia, dalle televisioni, lontano da quel «palazzo» che invece dalle nostre parti pretende alberghi a cinque stelle e auto con autisti.
Il fischio d'inizio vede una Pro spronata come non mai: due paratone di Fedorov, su Calcaterra, poi la prima rete di Udovici in superiorità. Quindi il raddoppio in chiusura di tempo, sempre del serbo-italiano. Pro Recco attenta, e soprattutto, molto concreta nella prima frazione. Seconda frazione devastante del Recco, che, pur subendo tre inferiorità numeriche e nessuna superiorità a favore, si porta a +4, con quattro capolavori di Madaras (gran tiro dai cinque metri), Felugo (palomba da manuale) e Bencivenga (missile da sette metri). Una Pro che viaggia senza dubbio a trazione anteriore, vista la pochezza dell'avversario. La storia non cambia nella terza frazione: il Recco vola, nonostante i russi padroni di casa cerchino di stoppare le folate biancocelesti. Ma è un Recco troppo quadrato quello in vasca: ed in chiusura di frazione resta invariato il vantaggio. Nell'ultimo tempo il Volgograd cerca anche il contatto fisico: ma la truppa di Porzio non cade nella provocazione, e tiene saldamente in mano la gara. Vittoria meritata quindi, e adesso per la formazione di Porzio il cammino in Euroleague è in discesa.
Campionato: Si è intanto giocata ieri la diciottesima giornata, settima di ritorno, del campionato di A1. Dopo gli anticipi di mercoledì (Sori-Recco 10-12) e quello importantissimo di venerdì (Bogliasco-Latina 9-6) che, di fatto, significa la salvezza per la squadra ligure di capitan Mannai, ieri, nei posti alti della classifica, il Posillipo ha battuto lEnergia Siciliana Catania 10-7. Nella sfida di centro, il Nervi è risultato vincitore sulla Lazio per 13-8, mentre il Savona ha strapazzato il fanalino di coda Civitavecchia per 18-7. Da registrare infine la vittoria della Systema Brixia sulla Florentia 14-11.
Classifica: Pro Recco 54, Carisa Rari Nantes Savona 46, C.N.
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