Vicepresidenza dei Patrioti a Vannacci verso la bocciatura. La Lega frena: "Nessuna decisione definitiva"

Il Corriere della Sera riporta che, a parte quella italiana, tutte le delegazioni del nuovo gruppo europeo avrebbero votato contro la nomina del generale alla carica apicale

Vicepresidenza dei Patrioti a Vannacci verso la bocciatura. La Lega frena: "Nessuna decisione definitiva"
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Roberto Vannacci starebbe andando sempre verso più la fuoriuscita dalla carica di vicepresidente del neogruppo europeo dei Patrioti. Nella giornata che incorona nuovamente Ursula von der Leyen al comando della Commissione Ue anche per i prossimi cinque anni, la degradazione sarebbe oramai cosa fatta dopo la riunione del Bureu del gruppo tenuta mercoledì pomeriggio. Il Corriere della Sera riporta che, nell'incontro che c'è stato a Strasburgo tra i veri esponenti appartenenti alla formazione nata dal progetto di Viktor Orban che ha visto confluire gli ex membri di Identità e Democrazia, a parte la delegazione italiana, avrebbero votato compattamente tutti contro la nomina del generale a numero due. Tuttavia, alcune fonti contattate dal Giornale tengono a precisare che una decisione in tal senso non sarebbe ancora definitiva.

Il "caso" Vannacci era esploso ufficialmente pochi giorni fa quando, subito dopo la fondazione del movimento nazionalista "Patrioti per l'Europa", era circolata la notizia della nomina dell'ex comandante della Brigata paracadutisti "Folgore" in uno dei ruoli apicali della nuova famiglia europea e, allo stesso tempo, erano emerse già le prime proteste. Contestazioni che non pervenivano da formazioni cosiddette "minori", bensì da quella più rappresentativa in termini di europarlamentari: il Rassemblement National di Marine Le Pen. L'obiettivo era piuttosto chiaro: sottoporre il generale - recordman di preferenze alle ultime elezioni per l'Europarlamento con la sua candidatura indipendente per la Lega - a un vero e proprio cordone sanitario, in modo tale da levargli la vicepresidenza del neonato gruppo dei Patrioti. Una mossa apparentemente contraddittoria quella avanzata dai francesi guidati da Jordan Bardella, visto che il tentativo di isolamento istituzionale "ad personam" è stato recentemente predisposto da parte dei partiti europeisti proprio ai danni dei Patrioti.

Dal canto suo, il capo della delegazione francese, Jean-Paul Garraud, alla domanda se il generale restasse un problema per Rassemblement National, aveva risposto qualche giorno fa in maniera non poco criptica che "non ci sono problemi, ci sono solo soluzioni". Frase in qualche modo ripetuta e assimilata dallo stesso Vannacci il quale, oggi pomeriggio, sembrava apparentemente prendere atto della "cacciata" dalla vicepresidenza dei Patrioti celandosi dietro una frase di circostanza: "Il gruppo si è appena formato, si deve consolidare. Andrà tutto per il meglio nei prossimi giorni". Dal diretto interessato quindi, per ora, nessuna conferma o smentita sulla vicenda.

Prima delle elezioni europee era stato lo stesso Bardella, nominato l'8 luglio scorso presidente dei Patrioti, a prendere le distanze dalle posizioni dell'esponente eletto nelle file del Carroccio che hanno caratterizzato la sua popolarità negli ultimi undici mesi.

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