"Deterrenza mortale o diritti...". Così le Ong fanno campagna elettorale per la sinistra

Le Ong dei migranti fanno campagna elettorale e chiedono il voto per i partiti più spostati a sinistra per continuare a garantirsi l'esistenza nel Mediterraneo, contando sul loro appoggio

"Deterrenza mortale o diritti...". Così le Ong fanno campagna elettorale per la sinistra
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Ultimo giro di lancette per le campagne elettorali in vista della chiamata alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo e in questi ultimi giorni in cui i cittadini fanno la loro scelta definitiva su dove mettere la croce sulla scheda, ecco che scendono in campo le Ong. In particolare una, Sos Humanity, tedesca, che con un documento raccomanda sostanzialmente di votare la sinistra, quella più lontana dal centro e dal socialismo che ha caratterizzato gli ultimi anni di Unione europea. "L’Europa decide: deterrenza mortale o diritti umani", scrivono in evidenza nel loro paper, cercando di polarizzare la discussione.

"Le elezioni saranno decisive per determinare se i rifugiati continueranno a vedersi negati i diritti nell’UE. Poiché gli spostamenti sociali verso destra iniziano a colpire anche i partiti centristi, negli ultimi anni il rifiuto dei diritti umani e dei rifugiati si è normalizzato", si legge nel documento in cui, non troppo implicitamente, scaricano la responsabilità delle morti in mare sull'Europa. Un'impostazione già vista in passato, che in questo documento viene ribadita in un passaggio: "Sia i rifugiati che gli operatori umanitari vengono sempre più criminalizzati nell’UE e nei suoi Stati membri. Di conseguenza, la politica migratoria europea provoca ogni anno migliaia di morti evitabili". Non c'è la ferma condanna ai trafficanti di uomini, non esiste alcuna critica al sistema rodato e consolidato in Africa in cui soggetti senza scrupoli fanno carne da macello di uomini, donne e bambini al solo scopo di perseguire un guadagno. Non esiste protesta da parte di questi soggetti verso chi mette in mare, mandandoli a morire, i migranti. E così nasce la colpevolizzazione del sistema occidentale, che ha nel suo statuto la difesa dei confini per la preservazione della sicurezza.

Le organizzazioni non governative tirano, ovviamente, l'acqua al proprio mulino: nel caso in cui dovesse insediarsi a Bruxelles un parlamento tendente a destra sono consapevoli che gran parte dei loro privilegi non sarebbero più possibili. E nel loro documento elencano le loro richieste al parlamento che verrà. Tra queste, anche la richiesta ai centri di coordinamento e a Frontex di "trasmettere informazioni e coordinate delle persone in pericolo in mare alle navi delle Ong". Ignorano completamente che esistono già dei corridoi umanitari e che i meritevoli d'asilo ottengono già la protezione.

Quel che non viene specificato dalle organizzazioni, ovviamente, è che a fare domanda di asilo, spesso imboccati da terzi, sono i soggetti non meritevoli, che in questo

modo si guadagnano qualche mese, spesso anni tra domande e ricorsi, in Europa con lo status di richiedenti asilo, inceppando il meccanismo burocratico e togliendo fondi e possibilità a chi davvero ha bisogno di protezione.

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