Europee, rischio caos ai seggi: valanga di rinunce degli scrutatori

Presidenti e scrutatori in fuga dai seggi. Boom di indisponibilità da Palermo a Bari passando per Cagliari. A Roma denunciate anche falle informatiche

Europee, rischio caos ai seggi: valanga di rinunce degli scrutatori
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Su Palermo e su diverse città italiane aleggia lo spettro del rischio caos ai seggi per le elezioni europee. Ammonterebbe a 1.700 il numero delle persone che, stando a quanto riferito dall'Adnkronos, a poche ore dall'apertura delle urne hanno rinunciato alle lettere di incarico per svolgere il ruolo di scrutatori nel capoluogo della Sicilia. Il Comune fin da subito si è attivato per cercare i sostituti e scongiurare una situazione di grande confusione, simile a quella delle amministrative nell'estate del 2022.

Uno scenario del genere ha riguardato anche altre città del nostro Paese. A Milano la macchina elettorale è partita regolarmente nei 1.247 seggi ordinari e nei 66 seggi speciali. Questa mattina sono state risolte alcune criticità, che si erano presentate nei giorni scorsi, trovando i sostituti di presidenti e scrutatori che si erano resi indisponibili.

Il rischio caos a Palermo

Questa mattina circa 60 presidenti di seggio non si sono presentati a Palermo. A quel punto sono stati contattati i potenziali sostituti per poi portare a termine le procedure di costituzione dei seggi. Il Comune si è attivato in maniera tempestiva e ha cercato di porre rimedio all'ostacolo che si presentato: già intorno alle 10 erano stati individuati circa 50 sostituti, nella speranza di mettere riparo alla situazione prima dell'inizio delle operazioni di voto, fissato alle ore 15 di oggi, evitando così i disagi registrati appena due anni fa.

Come se non bastasse a tutto ciò si aggiunge una valanga di assenza tra gli scrutatori: in molti hganno deciso di non recarsi al seggio e di rinunciare così ai compiti per cui erano stati indicati. "Stamattina nel mio seggio su quattro previsti, mancavano tutti e quattro. Siamo dovuti andare per strada per cercare di recuperare qualcuno che fosse disposto a sostituirli", è la testimonianza di uno scrutatore raccolta da LaPresse. Invece a Messina l'ufficio elettorale ha provveduto alla surroga di 38 presidenti e 308 scrutatori.

La valanga di rinunce a Bari

Non solo Palermo: anche a Bari, dove si vota pure per le amministrative, gli uffici comunali sono stati chiamati a fare i conti con un alto tasso di rinuncia degli incarichi elettorali. La gran parte dei presidenti di seggio ha preferito non rispettare l'incarico ricevuto: nelle 345 sezioni allestite ben 200 hanno rinunciato. Comunque gli uffici comunali sono riusciti a completare le sostituzioni a stretto giro. Come spiega l'Ansa, tra le cause ci sarebbe anche quella legata alla retribuzione ritenuta troppo bassa.

Le difficoltà a Roma

A denunciare il caos a Roma è stato Antonio De Santis, capogruppo della Lista Civica Raggi in Assemblea Capitolina, che ha puntato il dito contro "la grave crisi" del sistema messo in piede dall'Amministrazione Gualtieri. "Dopo l'umiliazione di ieri ai dipendenti costretti ad una lunga ed inspiegabile fila sotto il sole in Via Petroselli, oggi ad essere in affanno è il sistema informatico comunale per l'inserimento dei dati", ha scritto sul suo profilo Facebook.

De Santis ha parlato anche delle difficoltà riscontrate nel surrogare i presidenti dei seggi: "Lo spettacolo che vediamo in queste ore dimostra tutta la fragilità di un'Amministrazione che, non dialogando, o limitandosi sempre e comunque ad accusare i predecessori, mette in luce tutti i propri limiti". Inoltre una segnalazione è giunta anche da Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa, che in mattinata ha segnalato la mancanza di scrutatori per costituire due seggi a San Lorenzo.

Fuga dai seggi a Cagliari

Qualche criticità si è riscontrata anche a Cagliari, dove un boom di rinunce da parte di presidenti di seggio e scrutatori ha creato apprensione per l'election day che prevede il voto europeo e quello comunale.

Una soluzione è stata trovata, spiega l'Ansa, sia con manifestazioni di interesse lanciate sulla stampa e sui canali social sia con chiamate last minute. Addirittura l'incremento di rifiuti avrebbe superato la quota di indisponibilità registrata alle regionali di fine febbraio.

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