"Valuteremo il compromesso". La mossa dell'Italia per il piano Ue sui migranti

Il ministro Tajani conferma la richiesta del governo italiano di prendere tempo "per un esame più approfondito" della proposta della Germania sul patto per gestire la crisi migratoria. E il Consiglio Affari Interni è ottimista: "Siamo molto vicini all'accordo"

"Valuteremo il compromesso". La mossa dell'Italia per il piano Ue sui migranti
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C'era profondo ottimismo sulla risoluzione dell'emergenza migranti in vista della riunione dei ministri dell'Interno dell'Ue che si è tenuta oggi, 28 settembre. Tuttavia è ancora presto per potere decretare ufficialmente un passo avanti comunitario sulla tematica. Sembrano infatti allungarsi i tempi sull'intesa in Europa sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l'asilo. Secondo diverse fonti europee, l'ok atteso alla riunione dei Rappresentanti Permanenti rischia di slittare dopo che l'Italia ha chiesto tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla presidenza spagnola questa mattina per andare incontro alle richieste della Germania. In particolare, il focus è concentrato sulle tutele per i migranti e sull'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che - stando alla normativa - attiverebbero l'emergenza flussi. Una frenata che potrebbe fare rinviare l'intesa attesa prevista per oggi.

La conferma della richiesta del governo italiano arriva direttamente dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa congiunta con l'omologa tedesca Annalena Baerbock a Berlino. Il vicepresidente del Consiglio ha affermato che "l'Italia non ha detto no" e che il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, "ha preso del tempo per un esame più approfondito dal punto di vista giuridico". Prendere del tempo, tuttavia, "non vuol dire che si pensa che non si debbano salvare le persone in mare. Noi salviamo persone ogni giorno. Noi siamo contro le organizzazioni che gestiscono i traffici di esseri umani, che come ho detto sono le stesse che trafficano in armi e droga - ha aggiunto Tajani -. "La Germania è un Paese amico, ma l'amicizia non impedisce di sottolineare che ci sono dei problemi che comunque non intaccano l'amicizia storica".

"Accordo sui migranti molto vicino"

Il ministro dell'Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, si mostra particolarmente ottimista al termine del Consiglio Affari Interni. "Siamo molto vicini" a trovare un accordo sulla posizione negoziale del Consiglio Ue sul regolamento sulle crisi migratorie. Il lavoro fatto nelle ultime settimane fa sì che "possiamo essere ottimisti", anche se restano "dettagli da sistemare", cosicché "nei prossimi giorni" si possa annunciare un accordo tra gli Stati membri dell'Ue. "Gli eventi di Lampedusa confermano che il Patto sui migranti oggi più che mai è irrinunciabile e necessario. E' una sfida che richiede sforzo, flessibilità, generosità, da parte di tutti - aggiunge Grande-Marlaska -. Con uno scambio di opinioni abbiamo portato avanti il negoziato sul regolamento delle crisi. C'è un'ampia maggioranza che concorda sull'orientamento generale, siamo molto vicini a raggiungere il consenso necessario, spero accada nei prossimi giorni.

La lunga giornata europea

Il tutto arriva al termine di una giornata in cui le dichiarazioni europee di interno erano state svariate. "Sono stati fatti progressi e sono ottimista sul fatto che oggi si possa trovare un'intesa sull'ultima tranche del Patto sulla migrazione. Dopo potremo cominciare i triloghi. Come per altri capitoli del Patto all'inizio ci sono state tensione ma alla fine siamo riusciti a gestire un accordo", ha sostenuto la commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson. La riunione, oltre al dossier migranti e al Memorandum sulla Tunisia, vedrà sul tavolo il tema della protezione temporanea per gli ucraini e quello della lotta al traffico di droga dal Sudamerica.

Nel frattempo, anche la presidenza di turno della Ue, retta dalla Spagna, si era dichiarata fiduciosa che oggi i ministri dell'interno troveranno un accordo di massima sul patto per gestire la crisi migratoria ormai da tempo diventata un fattore strutturale, permanente e che coinvolge l'intera Comunità europea. Fernando Grande-Marlaska Gòmez aveva dichiarato ai giornalisti che l'intesa "permetterebbe di avviare i negoziati con il Parlamento europeo con l'obiettivo di approvare le norme entro la fine della legislatura". Per il commissario Margaritis Schinas "ci si sta avvicinando al grande accordo di cui l'Europa ha bisogno dopo molti anni di fallimenti". Lo sblocco è stato spinto dalla decisione tedesca di schierarsi a favore del compromesso proposto proprio dalla Spagna.

Lo scorso luglio si erano schierati contro Austria, Polonia, Ungheria, Repubblica ceca; Germania, Olanda e Slovacchia si erano astenute. C'è comunque da tenere conto che, in ogni caso, si procede sempre a maggioranza qualificata, con l'Ungheria che è contraria. La questione più divisiva è costituita dall'attribuzione del potere di dichiarare l'emergenza migratoria, in base alla quale scattano i ricollocamenti con l'opzione di versare ventimila euro per ogni persona non accolta. Ci si aspetta che gli stati si riserveranno l'ultima parola non lasciandola alla Commissione europea. Le norme riguardano le regole per far scattare una situazione emergenziale, ovvero quando uno stato deve fronteggiare un numero di afflussi di migranti superiore alla normalità, quando ci sono eventi eccezionali (il caso della pandemia), o crisi derivanti da "strumentalizzazioni" da parte di paesi non Ue.

La ministra dell'interno tedesca Nancy Faeser ha indicato che, per il via libera tedesco al regolamento sulla gestione delle situazioni di crisi, sarà necessario non ridurre gli standard sull'asilo: i paesi che chiedono l'attivazione dello stato d'emergenza devono anche garantire di aver sfruttato appieno le misure esistenti per le situazioni normali. Per Berlino la richiesta di far scattare una situazione di crisi emergenziale deve essere presa a maggioranza qualificata.

Se ci fosse effettivamente l'accordo di massima che servirà da base per il negoziato con l'Europarlamento, la strada per un'intesa sul patto per l'asilo e la migrazione potrebbe risultare in discesa anche se non c'è la sicurezza che il dossier possa essere chiuso prima delle elezioni europee la prossima primavera.

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